Le star della musica chiedono aiuto. Ma nessuno si azzarda ad alzare la voce contro il governo
Da Ermal Meta a Laura Pausini, Emma Marrone, Levante, Daniele Silvestri, Jovanotti, Piero Pelù, Vasco Rossi, Ornella Vanoni e tanti altri sui social con l’hashtag #iolavoroconlamusica per chiedere che la politica sostenga gli emendamenti al Dl Rilancio a tutela dei lavoratori del settore della musica, duramente colpiti dall’emergenza coronavirus. Un’iniziativa lanciata da La musica che gira che su twitter scrive: “Nessuno degli emendamenti al DL Rilancio che riguardano la Musica è stato segnalato per la discussione in Parlamento. Le istanze del nostro settore devono essere discusse e inserite per la conversione del Decreto”. L’intento è quello di sensibilizzare il pubblico e soprattutto il governo sulle difficoltà economiche che il settore sta affrontando.
Lavoratori della musica chiedono aiuto sui Social
All’iniziativa partecipano tutti i lavoratori del settore, dai cantanti ai fonici, e i post sono tutti accompagnati da foto che li ritraggono con un cartello in mano che riporta il loro nome e cognome e l’hashtag #iolavoroconlamusica. E chiedono che la Festa della Musica, tradizionalmente celebrata il 21 giugno, non diventi una festa #senzamusica. “Non ci sono solo cantanti nella musica. Bisogna riconoscere e supportare tutte le professionalità del settore”, scrive Ermal Meta su twitter. “21 giugno, festa #senzamusica, Nella Musica non lavorano solo i cantanti, ma decine di migliaia di persone che oggi sono in crisi. Ci sono proposte di emendamento al DL Rilancio che riguardano i lavoratori. Chiediamo che la politica non le ignori”, è il post di Brunori Sas, mentre Laura Pausini scrive: “21 giugno festa #senzamusica #iolavoroconlamusica aderisco alla campagna a favore di tutti i lavoratori della musica (non per me) che insieme alla gente di molti settori si trova di fronte ad un periodo di seria difficoltà e incertezza”.
Appello generico al mondo della politica
Mansueto come un angioletto anche el diablo Piero Pelù. “In queste ore c’è una grande possibilità per l’Italia, dimostrare di essere un Paese civile ed evoluto perché rispetta le categorie più fragili della sua società”. Diplomatica anche Emma Marrone, un tempo tanto agguerrita contro Salvini. Ora fa la vaga e si limita a scrivere: “Nella Musica lavorano in tanti, non solo i musicisti ed i cantanti. La Musica fa cultura, educa, emoziona, intrattiene e, se non bastasse, produce economie importanti”. E Raphael Gualazzi scrive: “La musica non è solo un lavoro, è un diritto dell’umanità in quanto patrimonio artistico. Grazie a tante persone che lavorano intorno alla musica possiamo portare il frutto di mesi e a volte anni di lavoro su un palcoscenico”.
Jovanotti e Levante, le star della musica che sussurrano a Conte
“Chiediamo che la politica non ignori le proposte di emendamento al DL rilancio adoperandosi al più presto per dare finalmente dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della Musica”, scrive la compagna Levante, che non osa di criticare il governo. Stesso tono dimesso quello di Jovanotti che su Instagram annuncia di aderire “alla campagna a favore di tutti i lavoratori della musica che insieme alla gente di molti settori si trova di fronte ad un periodo di seria difficolta` e incertezza. Mi sembra superfluo dire che si tratta di chiedere attenzione istituzionale non per me ma per la stragrande maggioranza delle persone coinvolte nell’industria musicale che operano in mille settori dietro le quinte (nei grandi, medi, piccoli e piccolissimi eventi che vanno dagli stadi alle feste di paese ai bar e ai locali dove si fa musica coi giradischi o live)”.
Da Emma Marrone a Daniele Silvestri, nessuno contesta il governo
“Nella Musica lavorano in tanti, non solo i musicisti e i cantanti. Chiediamo che la politica non ignori questi lavoratori, e si adoperi al più presto per dar loro finalmente dignità”, scrive Daniele Silvestri. Per Nek “la Musica è di tutti, anche di quelle persone che non vedete sul palco, grazie alle quali quel palco si accende e prende vita”. Vasco Rossi su Instagram cita il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche: “Senza la musica la vita sarebbe un errore”, e di seguito posta il testo dell’appello al governo: “Nella musica lavorano in tanti, non solo i musicisti e i cantanti. Fa cultura, educa, emoziona, intrattiene e se non bastasse, produce economie importanti (il solo comparto cultura sarà il 16% del PIL) dando lavoro a decine di migliaia di persone che oggi, causa Covid-19, rischiano di restare a casa. Sappiamo che ci sono delle proposte di emendamento al DL rilancio che ci riguardano. Chiediamo che la politica non li ignori, adoperandoci al più presto per dare finalmente dignità a tutti coloro i quali lavorano per il bene della musica”. Infine anche Ornella Vanoni aderisce alla campagna di sensibilizzazione: “21 Giugno Festa #senzamusica. Le istituzioni trattano la musica come se fosse un accessorio, mentre è fondamentale, come respirare!”, chiosa la cantante milanese.
Ehi Jova, fatti aiutare dai tuoi amici massoni della riunione segr… ehm… privata dove femministe, lgbt, banchieri e attivisti stanno ordinando ai politici come cambiare il mondo. Lì di palanche ne trovi quante ne vuoi.
Io sono diplomato in conservatorio ma svolgo un altro lavoro. Se l’ambiente artistico predilige una cultura intrisa di concetti di sinistra le cause vanno ricondotte alla stessa impostazione di tutti i gradi della scuola. È come se esprimere in arte i propri sentimenti fosse appannaggio di chi quest’arte governa. Gravissimo errore della ricostruzione dopoguerra.