
Seattle, 16enne ucciso nella zona occupata dagli anti razzisti. Trump aveva chiesto di sgomberarli (video)
Gli spari in lontananza, la gente che scappa, una donna che urla. E poi quel bilancio drammatico: un ragazzo di 16 anni ucciso e uno di 14 gravemente ferito. È l’ennesima sparatoria nella Chop zone di Seattle, la zona in mano ai manifestanti anti razzisti del Black lives matter. Nell’area, che è diventata ormai una zona franca della città, non è consentito l’ingresso dei poliziotti. Il momento della sparatoria è stato ripreso in un video postato sui social.
Gli avvertimenti di Trump
In 10 giorni la Chop, il cui “nome” è l’acronimo di Capitol Hill Occupied Protest, ci sono state 4 sparatorie. Il 20 giugno era stato un 19enne a rimanere ucciso in una sparatoria di cui ancora non sono chiarite cause e dinamiche. Successivamente un 17enne era stato ferito a un braccio e un uomo adulto era stato centrato da alcuni colpi di fucile. Ancora prima che si verificassero questi episodi di criminalità, Donald Trump aveva attaccato il sindaco di Seattle, Jenny Durkan, avvertendola sulla necessità di una rapida fine dell’occupazione degli anti razzisti. Gli appelli per il ripristino della legalità, lanciati dal presidente, però, erano rimasti inascoltati.
Nella “comune” degli anti razzisti 4 sparatorie e 2 ragazzi uccisi
Ora questo nuovo, drammatico episodio sembra invece aver convinto le autorità cittadine dell’opportunità di smantellare la zona occupata e riaprire la stazione di polizia, che gli agenti hanno abbandonato quando i manifestanti hanno preso possesso dell’area.