Ormai siamo a TeleConte. Così la Rai nega voce a Giorgia Meloni
Si capisce perché i giornalisti non devono accedere ai dati dell’osservatorio di Pavia sulla Rai, ovvero TeleConte. La direzione delle relazioni istituzionali – che non è gratuita – se li tiene stretti per la vergogna nel renderli pubblici. Non è un caso la stessa epurazione delle poche voci sovraniste ancora presenti nell’azienda del cosiddetto servizio pubblico.
Soldi pubblici spesi per dare spazio inversamente proporzionale ai sondaggi e ai dati elettorali più recenti, tra europee e regionali. Lo prova la incredibile sottovalutazione di Fratelli d’Italia. Nei telegiornali di Stato è come se la Meloni debba essere nascosta. Non parlarne. Lo esige TeleConte. Direttore Rocco Casalino.
Il governo vuole Conte superstar e senza contrasto dall’opposizione. Il premier può andare in televisione a insultare i capi della minoranza parlamentare e il diritto di replica è davvero marginale. I numeri non sbagliano mai.
Telegiornali senza Fdi
Nel mese di maggio il tempo di presenza complessivo nei notiziari del Prime Time è stato di 243 minuti. Il Prime Time è la fascia oraria di maggiore ascolto e il tempo di presenza riguarda la voce data direttamente ai partiti.
Per i telegiornali del Prime Time si registra una quota dello spazio per il Governo superiore rispetto a quella del totale delle edizioni (dal 34 al 39%).
Ma che cosa si vuole ancora aspettare, per rispondere CON I FATTI A QUESTA SPECIE DI “PRESIDENTE DEL LIBERO STATO DI BANANAS”?
Siamo d’ accordo o no sul fatto che le “decisioni governative” degli ultimi quattro mesi hannno CALPESTATO SVARIATE LEGGI, REGOLAMENTI, ALCUNI ARTICOLI DELLA STESSA COSTITUZIONE, E PERTANTO NON E’ FUORI LUOGO PARLARE DI GOLPE??
Tele Conte, certamente, ma, altrettanto certamente, TELE ROMPO!
Parole!
Credo che in una democrazia tutti abbiano il diritto di esporre il proprio pensiero e in politica a maggior ragione i partiti o movimenti che siano devono essere messi in condizione di poter far sapere alla collettività i loro programmi e soprattutto avere la possibilità di esprimere il loro dissenso verso la scelte dell’esecutivo che non le rappresenta e di proporre metodi e strategie differenti.Tutti devono partecipare al dibattito e tutti devono essere informati su quello che succede.Il problema sta nel fatto che chi vince le elezioni si impadronisce dell’informazione(con l’eccezione di RAI 3 che da ‘secoli’ ormai è saldamente incatenata alla sinistra) monopolizzandola e manipolandola a dovere.Questo è sempre stato il secolare e drammatico sistema dell’informazione in Italia al quale prima o poi si dovrà porre rimedio anche se sinceramente non nutro tante speranze perché ovviamente fa gola che tutto rimanga così com’è.Giovani cosa aspettate a farvi avanti c’è estremo bisogno di Voi, lo so ci vuole del fegato e soprattutto un buono stomaco però tocca a Voi e noi vi aspettiamo .
I giornalisti social-catto-comunisti hanno occupato da anni la RAI, vero covo eversivo del Paese e megafono del Governo, sostenuta al 50% dalla pubblicità e dalla tassa canone obbligatoria, grazie a quel lazzarone di Rensi, aggiunta alla bolletta della luce.
Altro punto da abolire per sempre nel prossimo programma di Governo, insieme a tutte le tasse sul risparmio privato e a quelle calcolate sul valore di un bene e non sul suo reddito. bisogna smontare ed abolire pezzo per pezzo tutte le leggi vessatorie fatte dal 2011 contro il cittadino e la sua libertà, restrizioni al contante compreso.