Riesplode la movida romana, aggressioni e cori da stadio in piena notte. La Raggi sotto accusa
La movida romana è esplosa. Come prima del Covid 19, se non addirittura di più. E i residenti sono furibondi. Proprio per questo i comitati di quartiere hanno messo tutto nero su bianco scrivendo al prefetto, a Zingaretti e alla Raggi.
La lettera sulla movida romana
Nella lettera si parla di “malamovida”. «Alcune zone residenziali della città – tra cui alcune molto pregiate per la presenza di beni culturali del Sito Unesco – sono invivibili». Nei pressi delle abitazioni si riuniscono decine o centinaia di persone «che gridano, altercano, si esibiscono in cori da stadio e furibonde risse». Questo accade per lo più all’esterno di locali di somministrazione fino a notte inoltrata. A parte le caratteristiche pressoché immutate della movida romana, «si aggiunge ora l’aspetto della violazione delle norme» sull’emergenza..
Non si può neppure entrare nei portoni
La denuncia del Coordinamento Residenti Città Storica (Crcs) è dettagliata. Nelle zone della movida romana si continua ad assistere «ad assembramenti da parte di giovanissimi, giovani e meno giovani, fino a tarda notte». Il tutto, «senza che nessun tipo di contenimento (o repressione, se del caso) sia intrapresa e neppure tentata». Si assiste inoltre «a nuove e invasive occupazioni di suolo pubblico con sediee tavolini che ostacolano il passaggio dei pedoni». Impediscono «il distanziamento e persino l’ingresso ai portoni delle abitazioni».
Minacce e danneggiamenti
I residenti si dicono «preoccupati» e «allibiti». Mentre infatti «si impongono comportamenti responsabili e limitativi della libertà ai cittadini, nulla si fa per impedire plateali violazioni» delle norme anti-Covid. Peraltro, chi tenta di far valere le proprie ragioni e il diritto al riposo viene fatto oggetto di intimidazioni. Non di rado chi protesta subisce «danneggiamenti all’abitazione o ai beni».
Movida romana, le richieste dei residenti
I comitati di quartiere – da Ponte Milvio a Trastevere, dall’Eur a San Lorenzo – chiedono misure di contenimento e repressione. La movida romana non può essere esente da liniti e regole. Quindi occorre «la limitazione degli orari di apertura notturna degli esercizi di somministrazione». In più, il divieto di consumare dopo le ore 22. Infine, le sanzioni e – se necessario – la sospensione fino al ritiro della licenza ai gestori che non assumono adeguati provvedimenti di contrasto.