Strage di Bologna, Mazzanti querela Bolognesi: “Chiedo solo la verità. Lo sciacallo non sono io”
Il giornalista e scrittore Massimiliano Mazzanti ha dato mandato ai propri legali di querelare il presidente dell’associazione Familiari vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi. Bolognesi, infatti, ha parlato di “gesto squallido di sciacallaggio” per una sua richiesta di verità rispetto a “Ignota 86”. Si tratta dell’86esima vittima della strage recentemente indicata in resti non attribuiti, ma non identificata. Proprio l’identità di “Ignota 86” potrebbe invece imprimere una svolta di verità su quella che, nonostante le sentenze, resta una pagina ancora oscura della nostra storia recente.
Mazzanti querela Bolognesi
“Ho dato all’amico avvocato Mattia Finarelli il mandato di querelare Paolo Bolognesi, il quale – chiaramente nella mia qualità di ideatore, estensore e responsabile del volantino su cui è riportata la foto di “Ignota 86”, come facilmente si evince dal mio numero di telefono e dal mio indirizzo personale quali referenze – mi definisce “sciacallo” insieme alle persone che condividono con me questa iniziativa di verità”, ha fatto sapere Mazzanti, che è anche promotore del Comitato per la verità su “Ignota 86”.
“Sciacallo non sono io”
“Sciacallo – in italiano, in senso lato, sinonimo di avvoltoio – è colui che si nutre grazie ai morti e attaccando i deboli. Nessuno può permettersi di definire in tale modo me e i miei amici”, ha proseguito Mazzanti. “Non solo perché nella vicenda del 2 agosto, semmai, la lotta intrapresa è titanica, visto la potenza dello schieramento avverso. Ma soprattutto perché – ha affermato – non sono certo io ad aver raccolto mai qualsivoglia genere di vantaggi nel sostenere le mie tesi sulla strage di Bologna. E Bolognesi è l’ultima delle persone che può rivolgere ad altri, ma in particolare a me, una tale offesa o accusa che voglia essere”.
Ignota 86 e la verità sulla Strage di Bologna
“Ignota 86 è un macigno sulla credibilità delle sentenze fin qui emesse e Bolognesi può anche far finta di non ricordare che la perizia che ha dimostrato la tesi Priore-Cutonilli è stata voluta dalla Corte d’Assise, non da chissà quale amico degli imputati. Quel che conta – anche a dispetto della pilatesca decisione finale della stessa Corte – è che la porta della verità si è spalancata. Anche a dispetto di chi si ostina a non oltrepassarne la soglia”, ha concluso Mazzanti.
Tutto il mio sostegno ai parenti della vittime che a distanza di tanti anni combattono per la verità tutta intera e sono costretti ad assistere a queste poco divertenti pagliacciate.Purtroppo l’intento di molte persone non è tanto la ricerca della verità ma piuttosto il disperato tentativo di difendere e scagionare spregevoli terroristi e questo è francamente inaccettabile perché così facendo si calpestano e uccidono per una seconda volta le vere vittime di questa orrenda strage.Sono certo che finché la politica non avrà il coraggio ma soprattutto la dignità di condannare in eterno i terroristi degli anni di piombo a prescindere dal loro colore il nostro Paese non potrà ritenersi uno Stato civile e giusto che finalmente ha fatto i conti con una parte terribile e bestiale del suo passato.