“Svelare il Giappone”: il nuovo libro di Vattani è un imperdibile viaggio nel mito (e un caso editoriale)
“Si arriva in Giappone la mattina presto. L’aereo esce dalle nuvole, dei raggi di luce attraversano la cabina e si vede il mare. C’è un istante di esitazione, di vuoto, poi compaiono le isole. Accenno, pausa, esecuzione“. Inizia così Svelare il Giappone (Giunti), l’ultimo libro di Mario Vattani. Il volume conferma, dunque, fin dalle prime battute, tutta la forza narrativa di questo diplomatico prestato alla scrittura. Uscito un paio di settimane fa, Svelare il Giappone è balzato subito in cima alle classifiche di vendita dei libri di viaggio, dove resiste stabilmente. Non è un caso. Ancora una volta Vattani riesce, con il suo stile pulito e cinematografico, a trasmettere al lettore non solo un racconto gradevolissimo a leggersi, ma un intero universo di riferimenti, spunti, rimandi profondi. È successo con i romanzi che hanno preceduto questa prova; succede ancora con questo volume che si presenta come un saggio, benché dalla struttura molto particolare.
Un gioco di porte scorrevoli per “Svelare il Giappone”
Vattani, profondo conoscitore del Giappone, ci accompagna nel “mito”, come lui stesso descrive il Paese, attraverso un sistema di “stanze”. Ambienti che si aprono su diversi argomenti che poi contribuiscono, alla fine, a disegnare “un viaggio ideale nel vero Giappone, che ne alimenta il mito senza sfatarlo”. Per farlo l’autore sceglie una formula giapponesissima, quella degli shoji, le porte scorrevoli delle case giapponesi, elevate a metafora del filo narrativo. Attraverso il “Ritmo”, la “Spada”, la “Catastrofe”, la “Bellezza”, il “Tormento” e gli altri capitoli anche il gaijin, lo straniero, riesce a ricostruire un’immagine del Paese del Sol Levante che va ben oltre gli stereotipi o certa fascinazione inconsapevole che una cultura così lontana dalla nostra esercita alle latitudini occidentali. Determinante, in questo, lo specifico dell’autore, che ha avuto la capacità affiancare alla professionalità del diplomatico lo spirito del viaggiatore, già emerso nel suo precedente La via del Sol Levante.
Vattani: “Il Giappone non è un luogo, è un mito”
“Ho vissuto diversi anni in Giappone, e continuo a viverlo quotidianamente sia nel lavoro che nella famiglia, ma è stata una sfida affrontare un argomento così ampio. Ho scelto – spiega Vattani – di accompagnare i lettori in un viaggio ideale nel vero Giappone, guidandoli in un percorso molto simile a quello che ho fatto io. Tema per tema, capitolo per capitolo”. “In Giappone ogni volta che si intraprende uno studio, o meglio una via, essa porta ad altre scoperte, che si moltiplicano come in un labirinto infinito“, prosegue l’autore. Si tratta di un percorso “di svelamenti successivi, come quello delle pareti mobili delle case tradizionali giapponesi. Penso che alla fine svelare il Giappone significhi soprattutto svelare se stessi. Scoprire nella propria immaginazione, nei propri sensi, qualcosa che non si conosceva fino al momento del contatto, anche ideale, con il Sol Levante. Perché il Giappone – ha concluso – non è un luogo, è un mito“.