Tarchi: «Destra in piazza? Non per negare il virus. È stata la normale reazione al protagonismo di Conte»
Marco Revelli vede nella manifestazione di Piazza del Popolo del centrodestra l’espressione di un “populismo negazionista”. I suoi strali sono gli stessi del buon Marco Travaglio. Non a caso il titolo del Fatto scivola nell’insulto: destravirus. Quelli di destra sono i nuovi untori. I manifestanti sono negazionisti solo perché senza mascherine. Ma quella mobilitazione si può ridurre solo a questo? Secondo Marco Tarchi, intervistato su Repubblica insieme a Revelli, l’interpretazione da dare è un’altra. A lui la manifestazione del centrodestra è sembrato”il tentativo di riprendersi un protagonismo che in tempi di confinamento era stato sequestrato da Conte con le sue conferenze in diretta e con i suoi dpcm”. “In politica – annota Tarchi – non si può subite, occorre reagire, anche a costo di trasgredire le regole”. Ancora, secondo Tarchi, la tentazione di negare il virus non è di destra, ma trasversale: “In Germania, in Francia e altrove hanno manifestato contro i confinamenti anche gruppi dell’ultrasinistra. Nelle ali estreme è vivo il sospetto verso tutte le verità che vengono dall’alto…”. Infine, il politologo sottolinea che il complottismo non è una caratteristica tipica del populismo. “Il populismo c’entra solo in minima parte. Il complottismo oggi è alimentato dalla possibilità che internet offre a chiunque di dire la sua e di sentirsi protagonista. Dilaga in tutte le frange radicali di ogni colore, come il post-11settembre aveva già dimostrato”. Se la destra oggi è populista, Tarchi per spiegarlo va alla radice del problema. Bisogna guardare a sinistra e non al razzismo per comprendere il fenomeno. “La sinistra ha sposato cause elitarie, prima fra tutte quella della buona globalizzazione. E ha lasciato le classi inferiori preda delle loro paure e sofferenze. Da oltre un quarto di secolo i populisti raccolgono la maggioranza del voto operaio. Non per negazionismo”.