Torna il coronavirus a Pechino: nel mercato-focolaio, 46 contagi. Sospetti su un tagliere di salmone
Ci risiamo: torna il coronavirus a Pechino. Un nuovo focolaio in Cina, ancora una volta partito, a quanto sembra, da un mercato cinese. E poco importa capire se per questo ritorno del virus autorità e esperti indichino che si tratta di una seconda ondata del Sars-Covid-2, o dell’allarme per una recrudescenza epidemiologica mai sopito. Sta di fatto che i controlli hanno accertato che quarantasei persone risultano positive ai test per il Covid-19 a Pechino. Una città dove due giorni in seguito ai controlli gli addetti ai lavori hanno riscontrato il primo contagio dopo 56 giorni. Il nuovo focolaio è legato al mercato all’ingrosso di Xinfadi, il principale della capitale cinese.
Torna il coronavirus a Pechino: epicentro del contagio un mercato
Controlli a tappeto su tutti i cinesi che lavorano nel mercato “incriminato”
Tutti coloro che sono stati in contatto con il mercato o con chi ci lavorava dal 30 maggio saranno sottoposti a tamponi, ha reso noto Gao Xiaojun, portavoce della Commssione per la sanità di Pechino. In città saranno anche inasprite le ispezioni sui mercati di alimenti, in cui si vendono prodotti freschi e carni, ma anche su supermercati e negozi di alimentari, ha precisato il vice direttore per l’ufficio per i mercati, Chen Yankai. Sia il primo nuovo caso di Covid-9 denunciato a Pechino giovedì, che i sei diagnosticati ieri, erano stati in contatto con il mercato o persone che ci lavoravano.
Chiuse scuole e asili nido nelle vicinanze del mercato “focolaio”
Xinfadi, che è il principale mercato all’ingrosso di frutta, verdura e carne di Pechino, che si estende su 112 ettari e nel quale lavorano 1.500 persone con 4.000 banchi, oggi è stato chiuso per essere disinfestato. Dopo la scoperta del focolaio di Covid-19, sono stati chiusi scuole e asili nido nei pressi del mercato. Le autorità locali hanno fatto risalire l’ondata di contagi a un tagliere usato per il salmone importato. Le principali catene di supermercati di tutta la città hanno successivamente rimosso il salmone dai loro scaffali, secondo quanto riferito dal Beijing Youth Daily.