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Travaglio

Travaglio ha un “passato leghista”: scriveva con lo pseudonimo sulla Padania

Politica - di Fortunata Cerri - 18 Giugno 2020 - AGGIORNATO 18 Giugno 2020 alle 17:23

«Travaglio padano». Come si legge su Dagospia, «forse non tutti sanno che il direttore del “Fatto” ha scritto per la Padania». Lo ricorda il sito di D’Agostino che per delineare i contorni della vicenda ripropone due vecchi articoli, che erano stati scritti alcuni anni fa sul caso. Travaglio, ai tempi, si firmava con lo pseudonimo Calandrino e collaborava gratis, senza percepire neppure un euro. Dagospia ricorda che Travaglio partecipò al numero zero de La Padania, che al tempo si chiamava Il Nord, e firmò anche in alcune edizioni successive. Ecco cosa rispose allora Travaglio quando venne fuori la storia: «Questi sono matti, erano due-tre blob, un favore al direttore Gianluca Marchi».

Dagopsia e i giornali che parlavano del caso

Dagospia tra i giornali che allora parlarono della vicenda  riporta anche un articolo pubblicato da La Stampa il 1 dicembre del 2014. Eccone alcuni stralci. «Travaglio, dunque, è stato fra i collaboratori della Padania? La versione del condirettore de Il Fatto Quotidiano è molto diversa. “Questi sono matti!” è il suo primo commento. Innanzitutto ricorda bene, al contrario dell’accusa di soffrire di “amnesia”. C’è stato davvero un rapporto tra lui e la Padania ma forse è l’unica informazione dell’articolo che non smentisce. Si è trattato di “due-tre blob”, spiega, vale a dire una raccolta di dichiarazioni di politici che mettevano in luce le loro contraddizioni. Era stato Gianluca Marchi, il direttore, a chiamarlo. “Era un amico, gli ho fatto un favore, firmando Calandrino. Ma non ho mai messo piede alla Padania, non ho mai ricevuto soldi ed avrò scritto al massimo due-tre volte, su Massimo D’Alema e Silvio Berlusconi. Ecco tutto”».

Cosa diceva Travaglio

E poi si legge ancora su La Stampa. «Non una vera collaborazione, insomma, più che altro un regalo ad un amico. E un regalo che, oltretutto Travaglio racconta di aver fatto in quel periodo anche ad altri, di orientamento politico molto diverso, il Manifesto e Enzo Biagi che le usò per la sua trasmissione televisiva, Il Fatto. “Siamo intorno al 1997-98 – ricorda Travaglio – avevo lavorato alla Voce di Indro Montanelli. Avevo una rubrica sulle contraddizioni dei politici e mettevo in evidenza il contrasto tra quello che dichiaravano il giorno prima e quello che dichiaravano il giorno seguente. In molti volevano attingere al mio archivio”».

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Ci sono 2 commenti

  1. Antonio ha detto:

    Travaglio: ecco uno che ha senz’altro la faccia come il fondoschiena.

  2. FAUSTO ha detto:

    anni fa (fine anni 80 inizio 90)partecipai alle adunate nel campo della Lega, e vi era un giornalista che lanciava accuse a Berlusconi. Era Travaglio ?

di Fortunata Cerri - 18 Giugno 2020