28 anni fa la strage di via D’Amelio. Il ricordo di Paolo Borsellino nel video di Giorgia Meloni
19 luglio 1992. Dopo aver pranzato con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove vivevano sua madre e sua sorella Rita. Alle 16:58 una Fiat 126 imbottita di tritolo, che era parcheggiata sotto l’abitazione della madre, detonò al passaggio del giudice. Uccise – oltre a Borsellino – anche i cinque agenti di scorta. I loro nomi: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo perché – al momento della deflagrazione – stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta.
Paolo Borsellino, il ricordo di Giorgia Meloni
Quelle immagini sono indimenticabili. «Perché un magistrato decide di diventare un possibile bersaglio della mafia e rinunciare alla sua vita privata? Rimanere è un impegno morale». Così Giorgia Meloni, su Facebook, ricorda Paolo Borsellino, il magistrato ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992.
«Non dimentichiamo un grande uomo»
«A 28 anni dalla Strage di Via D’Amelio, dove persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta, continuiamo a lottare ogni giorno per realizzare il suo sogno di un’Italia libera dalla mafia. Non dimentichiamo un grande uomo, un servitore dello Stato e della legalità. Paolo vive!», conclude la leader di Fdi.
-Perché un magistrato decide di diventare un possibile bersaglio della mafia e rinunciare alla sua vita privata? “Rimanere è un impegno morale”A 28 anni dalla Strage di Via D’Amelio, dove persero la vita Paolo Borsellino e la sua scorta, continuiamo a lottare ogni giorno per realizzare il suo sogno di un’Italia libera dalla mafia. Non dimentichiamo un grande uomo, un servitore dello Stato e della legalità. PAOLO VIVE!
Pubblicato da Giorgia Meloni su Sabato 18 luglio 2020
Mattarella: «Il dolore non si attenua»
Sergio Mattarella sottolinea come «a distanza di tanti anni non si attenuano il dolore, lo sdegno e l’angoscia per quell’efferato attentato contro un magistrato simbolo dell’impegno contro la mafia». Un magistrato «che condivise con l’amico inseparabile Giovanni Falcone ideali, obiettivi e metodi investigativi di grande successo».
La personalità e l’impegno di Paolo Borsellino
«Paolo Borsellino», ricorda Mattarella, «rappresentava, con la sua personalità e i suoi comportamenti, tutto ciò che la mafia e i suoi accoliti detestano e temono di più». E cioè «coraggio, determinazione, incorruttibilità, senso dello Stato, conoscenza dei fenomeni criminali, competenza professionale».
Casellati: «Lottare contro la mafia è difendere la società»
«Paolo Borsellino, un magistrato martire della fede nella giustizia che ha cambiato per sempre la storia della Sicilia e dell’Italia». Lo dichiara il presidente del Senato Elisabetta Casellati. «I valori per cui Borsellino si è battuto fino all’estremo sacrificio oggi più che mai ci ricordano che lottare contro le mafie significa difendere la nostra società. Dopo l’emergenza sanitaria i clan sono pronti a fare da banca per aziende in crisi e da ufficio di collocamento per chi perde il lavoro. Un rischio che lo Stato non può e non deve permettere».