Autostrade, il governo si salva in calcio d’angolo: trovato l’accordo, i Benetton fuori ma non subito
Notte di liti e di compromessi. Il Consiglio dei ministri su Autostrade è durato oltre 6 ore. Al margine della riunione, una durissima trattativa tra il governo e i Benetton sul dossier Aspi. L’accordo è stato raggiunto in zona Cesarini. All’uscita da Palazzo Chigi, i soliti toni concilianti e i sorrisi un po’ forzati. In sostanza hanno ceduto tutti, dai Cinquestelle al Pd, passando per i renziani.
Lo schema dell’intesa con i Benetton
Lo schema sul quale si è trovata l’intesa è questo: Cdp entra nel capitale, Autostrade diventa di fatto una public company, e i Benetton progressivamente usciranno. «Restano all’inizio con un 10-12% e poi escono definitivamente nel giro di qualche mese». Se l’accordo raggiunto nella notte non dovesse essere rispettato dai Benetton «la revoca è sempre sul tavolo». Ma, si spiega, l’accordo è stato «firmato con una loro nota, dovrebbero ovviamente rispettarlo». «Buon passo nel confronto», ha detto la ministra Teresa Bellanova, capodelegazione Iv, all’Adnkronos.
Il ruolo di Cassa depositi e prestiti
È stato dato mandato a Cassa depositi e prestiti di avviare il negoziato per entrare nell’assetto azionario di Aspi, di cui Cdp diventerà socio di maggioranza entro e non oltre il 27 luglio. Tempi strettissimi, dunque, per iniziare a disegnare e definire la “diluizione” delle quote di Benetton in Autostrade per l’Italia. «A Cdp diamo un mandato – spiega all’Adnkronos una fonte di governo di primo piano – per definire il percorso di uscita dei Benetton».
Benetton e il risarcimento per il Ponte Morandi
Mandato anche ai «ministeri dell’Economia e dei Trasporti per concludere una transazione» sul dossier Aspi «riportando la concessione in equilibrio giuridico ed economico». Il risarcimento per la vicenda del Ponte Morandi resta, come definito nella proposta della scorsa settimana, di 3,4 miliardi di euro. Entro un anno Atlantia, e di conseguenza i Benetton, uscirà da Aspi, mentre entrerà Cdp con quotazione della società in Borsa. Il governo per il momento si sarebbe quindi salvato in corner.