Berlusconi “accerchiato” dalle sirene: dopo Prodi, a corteggiarlo ci sono Conte e i renziani
Dopo Romano Prodi, tocca a Giuseppe Conte. Uno dopo l’altro, dal Prof al premier, passando per Italia Viva. Per Silvio Berlusconi è il momento degli elogi, Ulisse e le Sirene. Desta quantomeno perplessità l’improvviso cambio di rotta nei confronti del Cav. Da nemico assoluto, al quale non bisognava nemmeno stringere la mano, a uomo del dialogo. «Strano, per vent’anni Prodi mi ha demonizzato», la battuta del leader di Forza Italia che è rimbalzata ovunque. Sarebbe da ingenui cadere nel tranello, appare un “amore interessato”. O una strategia per sostituire gli indigesti nel governo.
Non solo Conte, anche i renziani agiscono
Sulla scacchiera si muovono i renziani. Loro però, quantomeno, da mesi hanno un atteggiamento meno spigoloso. Adesso spingono addirittura per accertare la verità sulla sentenza che ha condannato Berlusconi dopo l’audio che ha alimentato il sospetto che sia stata una decisione “politica”. Davide Faraone ha parlato finanche di «evidenti ricadute sul gioco democratico del Paese»- E ha aggiunto che quella vicenda giudiziaria rischia di essere una «cartina di tornasole della giustizia italiana. Dobbiamo avere la certezza della giustizia».
Il premier parla di Forza Italia
Come detto, ora è la volta di Conte. «Per quanto riguarda Forza Italia ho dichiarato che è una forza d’opposizione che ha un ruolo ben distinto da quella che è la responsabilità di governo. Quando dico che, dal punto di vista concreto dei fatti, Forza Italia ha un atteggiamento – pur di opposizione – di dialogo più costruttivo».
La puntualizzazione “dovuta” di Conte
«Non sto dicendo “voglio Forza Italia nel governo”», puntualizza Conte. Non vuole scatenare l’inferno con i grillini. «Non sto dicendo che la prospettiva deve essere di unità nazionale o un amalgama indistinta. Sto dando un giudizio di merito del comportamento concreto che è più costruttivo e più dialogante, tutto qui». Lo dice in un’intervista a Stasera Italia News. E le parole di Prodi? «Non mi faccia commentare le persone in astratto», glissa il premier.