Berlusconi al Pd: «Se ci sono le condizioni per un’altra maggioranza le valutiamo. Senza il M5S»

2 Lug 2020 11:04 - di Natalia Delfino
berlusconi

Dice no al “governo di unità nazionale“, perché “all’Italia non servirebbe un governo con forze politiche antitetiche fra loro”. Ma, “se in Parlamento si creassero le condizioni”, Forza Italia sarebbe pronta a valutare una “nuova maggioranza”. A dirlo è stato Silvio Berlusconi, che dunque apre alla possibilità di un sodalizio con il Pd, ponendo invece un veto sui grillini. “Noi e i 5Stelle – ha rimarcato – abbiamo una visione diametralmente opposta su tutto”. Il Cav ha comunque voluto sottolineare che l’ipotesi di una nuova maggioranza “andrebbe verificata, naturalmente prima di tutto con i nostri alleati”.

Conte? “Abile, ma solo per se stesso”

Parlando con Repubblica, il leader azzurro ha giustificato questa posizione con la necessità per il Paese di “una maggioranza diversa, più efficiente, più rappresentativa della reale volontà degli italiani”. E, in qualche modo, ha anche dato i tempi e l’innesco dell’operazione. Alla domanda se Conte reggerà all’impatto della crisi economica d’autunno, Berlusconi ha risposto che “mi pare sempre più difficile”. “Il presidente Conte ha dato prova di sapersi destreggiare con abilità fra le contraddizioni della sua maggioranza. Peccato che tale abilità sia utile solo a lui e non all’Italia“, ha commentato il Cav, che ha comunque chiarito la sua disponibilità all’incontro con il premier insieme a Lega e FdI.

Berlusconi tentato da una “maggioranza diversa”

Berlusconi ha ricordato che “la voglia di sopravvivenza del ceto politico dei Cinque Stelle può fare miracoli”, ma ha anche spiegato di credere che “fra i parlamentari, anche fra quelli della maggioranza, ci sia la consapevolezza del fatto che il Paese su questa strada va incontro al disastro economico”. “Non escludo affatto che in alcuni di loro prevalga l’amore per la nazione rispetto agli interessi personali o di partito”, ha aggiunto, parlando dei numeri risicati su cui il governo rischia di franare al Senato. 

 

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