Cacciari dalla Berlinguer, bordata a Conte: «Ma che urgenza sanitaria, la tua è dittatura democratica»
Massimo Cacciari sferra l’ultima bordata a Conte: e accusa il governo di infliggere al Paese una silente «dittatura democratica». Ospite della Berlinguer a Cartabianca, il professore parla di paradosso. Ma non in termini filosofici… E tra allarme coronavirus e crisi economica e sociale, sferra l’ultimo affondo al pfremier e dichiara: «Ma che urgenza sanitaria, siamo in piena dittatura democratica».
Massimo Cacciari: siamo in «dittatura democratica»
Il suo, infatti, è un duro attacco al governo e al suo premier che – come sottolinea tra gli altri Libero in queste ore – «ha intenzione di estendere lo stato di emergenza al 31 dicembre 2020, una situazione senza precedenti nel resto del mondo, anche in quei Paesi che stanno attraversando ora la fase più drammatica dell’epidemia di coronavirus». Tanto che, andando ancora più affondo nella sua impietosa disamina, il filosofo ammonisce ancora più duramente tutti, avvertendo spettatori ed elettori: «Prepariamoci alla dittatura democratica».
Dal filosofo a Cartabianca l’ultima bordata a Conte
Massimo Cacciari, ospite di Bianca Berlinguer a #Cartabianca, non fa sconti: né al governo, né ai media compiacenti. E ammonendo tutti su quella che definisce una «inevitabile» «dittatura democratica», di cui intravede ormai qualcosa che va ben oltre le semplici premesse, il filosofo spiega retroscena e intenti finali del prolungamento dello stato di emergenza al 31 dicembre 2020. Un progetto politico pervicacemente perseguito dal premier Giuseppe Conte. Una risoluzione che, sottolinea polemicamente Cacciari, non ha precedenti nel resto del mondo. Una scelta immotivata, a detta del filosofo, in un Paese come il nostro in cui, al momento almeno, la situazione sanitaria sembra sotto controllo.
Altro che urgenza sanitaria: l’affondo sull’emegenza democratica
E allora? Insinua il dubbio (e il sospetto) il filosofo veneziano: che non sia questo a motivare le decisioni di Palazzo Chigi? Un interrogativo che, posto in questi termini, include implicitamente la risposta. Che per Cacciari risiede nel fatto che, «in autunno la situazione sociale ed economica sarà drammatica. Con pericoli per l’ordine sociale. Per stare a galla – spiega allora l’ospite di turno a Cartabianca – il governo dovrà coprirsi dietro il pericolo della pandemia e tenere le redini in qualche modo». E qui arriva la stoccata finale sulla dittatura democratica in corso.
La replica di Paolo Mieli: guarda caso concorda col premier
Sulla vexata questio, infatti, guarda caso l’ex direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli approva e condivide la scelta di Conte. Tanto da replicare a Cacciari affermando: «Se all’inizio di questa guerra abbiamo chiesto che ci concedessero lo stato di emergenza, non c’è motivo di interromperlo adesso. Ci vuole unità di comando per chiunque sia al governo. L’emergenza non è finita». Forse quella sanitaria non è al suo epilogo. Ma quella democratica potrebbe essere davvero nel pieno del suo svolgimento…