Cassazione, il Csm elegge il nuovo vertice. Per la prima volta c’è anche una donna come vice
Il Csm corre ai ripari e con la sola astensione del consigliere laico in quota Lega Stefano Cavanna elegge i nuovi vertici della Cassazione. Una proposta secca, senza rosa né alternative, quella arrivata la scorsa settimana dalla V commissione. Una dimostrazione di compattezza nel momento più brutto per il Consiglio Superiore. E per l’intera magistratura squassata dal caso Palamara. La seduta, presieduta da Mattarella, si è svolta nel Salone delle Feste del Quirinale. Ad essere eletto, Pietro Curzio, giuslavorista barese, 67 anni, da 13 in Cassazione. Prende il posto di Giovanni Mammone, in pensione tra due giorni. Subito dopo, il plenum si è riunito nella sede di Palazzo dei Marescialli dove ha eletto, come presidente aggiunto, Margherita Cassano, 64 anni, in magistratura dal 1980. Viene da Firenze, dove ha presieduto la Corte di Appello. È la prima volta che una donna magistrato ai vertici della Suprema Corte.
Pietro Curzio presidente, Margherita Cassano “aggiunto”
Il clima di concordia non ha tuttavia del tutto cancellato i veleni delle ultime ore. La preoccupazione per il caso Palamara è riecheggiata anche nel saluto di Mattarella al nuovo presidente. «Curzio – ha infatti detto il presidente – saprà svolgere l’impegnativo incarico con consapevolezza e lungimiranza, contribuendo a promuovere quel rinnovamento nel governo autonomo di cui vi è necessità da tutti avvertita». Il Capo dello Stato ha anche sottolineato la necessità di «dare concretezza» ai principi di «irrinunziabile autonomia e indipendenza della magistratura».
Il ringraziamento di Mattarella al presidente uscente della Cassazione
In precedenza, Mattarella aveva ringraziato l’uscente Mammone che insieme al vicepresidente Ermini ha retto il Comitato di presidenza del Csm flagellato dalle intercettazioni sulla commistione tra correnti e politici. «Il suo contributo – ha detto – è stato prezioso anche per l’attività del Csm nell’ambito del quale ha agito senza alcun condizionamento e con equilibrio». Curzio parteciperà di diritto come componente del Csm insieme al Procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi. Entrambi sono pugliesi ed entrambi provengono dalle fila di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra delle toghe. La Cassano, invece, è iscritta a Magistratura Indipendente. Tutti e tre, assicura chi ne ha seguito l’attività, senza mai stare in una chat. Non ne dubitiamo. Ma sarebbe meglio che i magistrati di ogni ordine e rango indossassero la toga senza esibire o evocare appartenenze.