Conte fa la mossa dell’unità alle regionali perché teme Zingaretti

3 Lug 2020 6:00 - di Francesco Storace
Conte Zingaretti

Staremo a vedere che cosa saranno capaci di fare. Si voterà in Liguria e Veneto, Marche e Toscana, Campania e Puglia. E Val d’Aosta.

Per ora centrosinistra e Cinquestelle sono agli stracci – forse andranno insieme con un candidato unitario e debole in Liguria – ma in fondo sono fatti loro. Dall’auspicio di Conte è però già possibile trarre qualche conclusione. 1) Se l’alleanza non si fa, è una sconfitta per il premier; 2) se riescono a mettere insieme la coalizione ma perdono come è già successo in quella che era la rossissima Umbria, devono sparire definitivamente dalla circolazione.

Coalizione depressa

Ma è anche evidente che si tratta di un tentativo di alzare la sfida per risollevare il morale della coalizione più depressa che ci sia sulla faccia della terra. Non riescono a risolvere un problema che sia uno, però vogliono cambiare a fine luglio la legge elettorale. Sono pazzi davvero.

Non si possono fermare ai loro desideri però, Conte, Zingaretti e soci. Evaporata la bufala sparata da Repubblica di un Berlusconi disponibile a sostenere Conte – nel testo dell’intervista il Cavaliere ha tenuto a ribadire chi sono i suoi alleati – la maggioranza ha lanciato col premier una sfida nazionale. E lega alle regionali il destino del governo. Perché quindi non si possa votare anche per le politiche anticipate resta un mistero…

Sennò elezioni politiche..

Se la loro alleanza sta diventando di sistema, la cosa più corretta da fare è testarla di fronte al popolo italiano. Dicono di aver già fatto la rimonta nei sondaggi, di essere pronti a sfidare il Centrodestra per le regionali, abbiano il coraggio di farlo per il Parlamento. Sennò, caro Conte, sono le solite bufale propinate al corpo elettorale.

Comunque, se le forze di governo devono unirsi lo facciano presto, perché il popolo ha diritto di sapere chi è che compete. Strillerà un po’ Renzi, perché non avrà posti al sole nella spartizione delle presidenze. Ma anche lui dovrà ingoiare l’alleanza con gli odiati Cinquestelle.

Ci si potrebbe divertire Zingaretti, facendo impazzire i suoi alleati con le candidature nelle varie regioni. “Questo non si tocca, questo è amico mio, lui è radicato nel territorio, quell’altro mi serve per accontentare il partito”. Gli “cederebbe” il Veneto e la Puglia…. E se potesse pure la Campania per liberarsi di De Luca lo sceriffo.

Le altre regioni le pretenderebbe per se’, ma sa già a quale rovinosa sconfitta andrà incontro. Con ovvie conseguenze nel Pd.

Vuoi vedere che per salvare la cadrega di partito Zingaretti preferirà invece correre alle elezioni anticipate sbarcando pure lui in Parlamento? Forse proprio per questo Conte ha fatto la sua mossa “unitaria”.

 

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