Coronavirus, controlli mirati sugli islamici a Roma. La Moschea: allontanate persone con temperature sospette
Partono i controlli sulla comunità islamica nella Capitale per identificare eventuali focolai di Coronavirus.
Un’azione mirata e non generalizzata che nasce da un accordo fra la Moschea di Roma e l’ospedale Spallanzani.
L’idea è quella di una mappatura delle zone a rischio Coronavirus a Roma in sinergia con l’ospedale Spallanzani. Anche alla luce dei contagi di importazione che si stanno verificando in queste ore.
“Stamani- spiega all’Adnkronos Abdellah Redouane, segretario generale del Centro Culturale Islamico – abbiamo avuto un incontro preliminare con alcuni dirigenti dello Spallanzani al Centro Islamico. E si è pensato ad un lavoro insieme per realizzare verifiche in alcune zone di Roma. Il Centro islamico medierà: ancora non sono state definite le zone per le verifiche. Ma il nostro contributo sarà massimo. Non sarà una operazione generalizzata ma mirata in maniera tale che darà la possibilità di avere dati sul territorio dove c’è la comunità islamica e di evidenziare eventuali focolai” da Coronavirus.
La mappatura prevede l’effettuazione di tamponi e di esami sierologici nella comunità islamica. ”
“Dobbiamo essere molto rigorosi nei controlli – ribadisce Redouane -. E’ capitato di dovere allontanare dalla moschea chi aveva una temperatura corporea superiore ai 37 gradi. Ma sulla salute non si può abbassare la guardia. La Moschea di Roma ha preso ogni precauzione per evitare contagi. Siamo stati gli ultimi ad aprire – a fine del mese scorso- e solo il venerdì mentre la Moschea rimane chiusa per le altre preghiere”.
E “da oggi – dice Redouane – ci stiamo preparando con misure ancora più stringenti, con controllo di temperatura all’ingresso. Stiamo ragionando con i dirigenti dello Spallanzani per procedere probabilmente la settimana prossima per effettuare verifiche territoriali mirate per le zone che possono essere considerate eventuali focolai del Coronavirus. Domani ci sarà la sanificazione della moschea come peraltro accade al termine della preghiera. Accesso sempre limitato a 200 persone”.