Fu Speranza a non istituire le zone rosse di Alzano e Nembro. Spunta il nastro che lo dimostra
Lo scoop è del Corriere della Sera, che dà alle stampe un libro-inchiesta che indaga sulla diffusione della pandemia nel Bergamasco, in particolare nei focolai di Alzano e Nembro, che poi risultarono devastanti nella conta dei morti.
Nel palleggiamento di responsabilità tra la Regione Lombardia e il governo centrale, spunta una registrazione di due minuti, del 4 marzo, realizzata durante un incontro, a Milano, tra il ministro della Salute Roberto Speranza, l’assessore Gallera, il vicepresidente Fabrizio Sala, l’assessore al Bilancio Davide Caparini, con il governatore Attilio Fontana collegato in video perché in quarantena.
Zone rosse per il coronavirus, il palleggiamento tra governo e Regione
Nel libro del Corriere della Sera, da oggi in libreria, “Come nasce un’epidemia“ e dedicato alla «strage di Bergamo,
il focolaio più micidiale d’Europa», Marco Imarisio, Simona Ravizza e Fiorenza Sarzanini provano a spiegare il pasticcio dei focolai bergamaschi. Nella registrazione riportata si discute di soldi, più che di morti, di sostegno alle imprese fino a quando il dialogo a tre, tra il ministro Speranza, l’assessore Gallera e un funzionario non meglio identificato toccano l’argomento dei nuovi focolai.
stata una fatalità
“I vertici della Lombardia parlano con una certa cautela al ministro della necessità di istituire una zona rossa. Sanno che quei due paesi possono diventare il focolaio più esteso. Ma poi si affidano alle valutazioni del governo…”, scrive il Corrierem che divide le responsabilità tra le due parti nonostante, dai verbali, si legga come i vertici della Lombardia segnalassero con evidenza il problema di Nembro e Alzano e fosse il ministro della Salute a garantire verifiche ed eventali misure di “zona rossa” che non arrivarono subito, scatenando il contagio.
La prova che Speranza fu informato e non decise
Ecco la registrazione in possesso del Corriere che confermano quanto, peraltro, già detto da Conte.
Speranza: Magari ci girate… Uomo: Le slide, le giriamo tutto. Subito. Adesso… Speranza: Diciamo, tutto
quello che abbiamo fatto finora non porta nessun segnale minimo di contenimento, ancora zero…
Gallera: Èpresto, poi il dato è un po’ grezzo. Questo dato qui sono i tamponi di ieri, dell’altro ieri… Peraltro
ormai la gente arriva e noi la ricoveriamo perché è in situazione… poi gli fai il tampone, poi il tampone viene visto in ventiquattro, trentasei ore, torna qui in leggera… è la fotografia di due giorni fa sostanzialmente…
Speranza: Queste persone si potrebbero essere ammalate prima delle nostre misure, perché le misure le abbiamo
messe in campo da una settimana…
Fontana: Dieci giorni. Speranza: Ancora non vediamo… Gallera: Esatto, esatto… Non vediamo, c’è solo la diffusione… Questa è l’ultima che abbiamo, questa è di ieri. Fontana: Sentiamo la necessità che il clima di preoccupazione cresca un po’ più di quello che è stato, perché c’è molta sottovalutazione.
Gallera: Alzano e Nembro… Voi volevate fare… secondo me, l’idea della zona rossa lì, al di là che dia il messaggio che magari non è perfettamente lì… però là c’abbiamo il secondo focolaio… sta crescendo e là non c’è la
percezione perché chi abita lì… questi continuano a uscire, vanno in giro…
Uomo: Più si annuncia, più scappa. Gallera: Quindi bisognerebbe proprio… che ha fatto la proposta…
Speranza: Sì, sì, ci stanno ragionando… Appena rientro, provo… Gallera: Sono due Comuni. Poi… nell’area Nord… Uomo: Al limite potrebbe arrivare anche oltre la provincia di Lodi che ne ha 500. Quindi il focolaio è nato secondario ma potrebbe diventare il peggiore della Lombardia. Mentre con la zona rossa… qualcosina…
Gallera: Non la città, la città ancora è abbastanza… è a 40, 50… Sono i due Comuni sopra…
Speranza: Ma, sul piano dei comportamenti, qui c’è uno scatto?
“Il giorno seguente – spiega l’articolo – Gallera incontra i giornalisti e mette in chiaro quale sia l’atteggiamento della Regione. «Nella Bergamasca mercoledì i contagi sono leggermente diminuiti. Resta comunque una delle zone a maggior presenza di positivi, sono 423. Abbiamo chiesto al ministro Speranza quali orientamenti abbia il governo e ha detto che nella sera ci sarà la decisione definitiva sulle misure da assumere. Attendiamo le loro valutazioni e siamo pronti ad accogliere ogni misura, anche quelle più rigide, che dovesse decidere il governo».
La scelta, giusto o sbagliato che sia, doveva farla il governo. E non fu presa. Che poi la potesse prendere la Regione Lombardia d’imperio, è un’altra questione. Il governo fu sollecitato a fare le zone rosse e non le fece, questo si capisce dal nastro.