Il figlio di Vasco Rossi a processo per incidente stradale. “Su di me hanno detto cose allucinanti”

10 Lug 2020 17:37 - di Redazione

Davide Rossi, figlio del cantante Vasco, davanti al giudice monocratico al processo che lo vede imputato per i reati di lesioni personali stradali gravi e omissione di soccorso stradale ripete la sua versione.  “Ci siamo fermati, siamo scesi dalla macchina e abbiamo chiesto alle ragazze nell’altra auto se fosse tutto a posto e loro ci hanno risposto ‘sì, sì'”.

I fatti riguardano l’incidente stradale avvenuto nel settembre del 2016: nell’auto di Rossi c’erano un suo amico, che sostiene di essere stato lui la persona che era alla guida, e una ragazza. Il veicolo si scontrò in zona Balduina con un’auto sui cui viaggiavano alcune ragazze. “Ho detto al mio amico di fare il cid e me ne sono andato con la ragazza perché era molto scossa dall’incidente, sapendo che stavano facendo il cid ero tranquillo”.

Secondo il capo d’imputazione Rossi, mentre era alla guida dell’autovettura Audi Q5, proveniente da via Elio Donato all’incrocio con via Duccio Galimberti”procedendo a velocità elevata e, comunque, non commisurata in prossimità di intersezione stradale, non arrestandosi al segnale di stop, andava a impattare con la parte anteriore contro la fiancata sinistra” della utilitaria.

L’amico che era in macchina con il figlio di ‘Blasco’ è accusato di favoreggiamento: l’uomo afferma che si trovava alla guida e che non sapeva di avere la patente scaduta da 4 mesi. “Non sapevo di avere la patente scaduta, l’ho scoperto dopo” ha detto in aula l’amico del figlio del cantante, assistito dall’avvocato Fabrizio Consiglio. “Non navigo nell’oro e non ho un lavoro stabile – ha concluso Rossi – i giornali hanno scritto cose allucinanti su di me ma mi prendo pregi e difetti di essere figlio di Vasco“.

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