Il governo Conte fa infuriare anche gli psicologi: bufera e caos sulle prove di abilitazione
Sono circa 10.000 i laureati in psicologia che da mesi protestano per chiedere una riformulazione dell’esame di Stato, modificato a seguito dell’emergenza Covid e che oggi (nel caos di date, orari e commissioni) si stanno sottoponendo alle prove di abilitazione in un clima di protesta nei confronti del governo. Sia sulle modalità delle prove che sul riconoscimento della professione.
Nonostante le mediazioni di questi ultimi giorni con il capo di gabinetto di Conte e con il ministro Speranza, nessuna apertura è arrivata nel nuovo Dpcm, pare a causa di un veto di un consulente del ministro dell’Istruzione, la solita contestatissima Lucia Azzolina.
“Non ci battiamo solo per le modalità dell’esame, ma anche er il riconoscimento della dignità della nostra professione. È inaccettabile, infatti, ritrovarsi costretti ad affrontare in modo così caotico un momento importante del nostro percorso professionale, per il quale abbiamo lavorato duro nel corso degli anni”, piegano Patrick Fabbri e Davide Pirrone, due dei rappresentanti del movimento spontaneo.