Lopalco in lista in Puglia? Sui virologi candidati scienziati divisi. Zangrillo: io mai in politica
L’epidemiologo Pierluigi Lopalco candidato a supporto di Michele Emiliano e del centrosinistra in Puglia. Una voce circolata ieri con insistenza e sulla quale è lo stesso Lopalco, oggi, a voler fare chiarezza. “La mia candidatura per le Regionali in Puglia è una voce, circolata in certi ambienti. A me non è arrivata nessuna proposta ufficiale dal presidente Emiliano, con cui non ho parlato in questi giorni. Nessuna decisione è stata presa. Se arriverà un’offerta ci rifletterò”.
Lopalco: se arriva l’offerta ci penserò
Lopalco, consulente della Regione Puglia per l’emergenza Covid-19, replica alle accuse piovute sui social di aver sfruttato il suo ruolo di consulente per trarne vantaggi: “Sono stupidaggini. In questi giorni – spiega Lopalco – ho discusso molto con alcuni amici su cosa significhi, per chi viene dalla società civile, impegnarsi in politica – osserva l’epidemiologo – spesso si fanno dichiarazioni dicendo appunto che la società civile deve prendere posizione e allora – sottolinea – mi chiedo chi più degli scienziati può dare un vero significato a questa parole? Abbiamo le conoscenze e sappiamo fare il nostro lavoro, se ci sono le condizioni di una reale possibilità di cambiamento – conclude – la scienza deve mettersi a disposizione della politica”.
Zangrillo: io in politica mai
Alberto Zangrillo, direttore delle Unità di anestesia e rianimazione generale e cardio-toraco-vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano, invece si tira fuori: “La politica, mai come in questa situazione, ha bisogno di buon senso e di impegno civile con l’obiettivo di formare una vera classe dirigente. Ciò detto, sono contentissimo che questo tipo di impegno non mi riguardi”. Alla domanda su una sua eventuale candidatura Zangrillo risponde: “No, mai”. E conclude che “il Servizio sanitario nazionale ha urgente bisogno di una politica efficace, guidata dalla competenza tecnica”.
Pregliasco: niente di male se i ricercatori si candidano
Guarda con favore alla discesa in campo degli scienziati Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano: “Concordo con Lopalco: questa emergenza Covid ha messo in evidenza l’importanza dell’impegno di ognuno di noi ricercatori. Pregliasco aggiunge che “dalla società civile, e dalla scienza, possono arrivare nuove prospettive e nuove forze che possono contribuire all’autorevolezza delle istituzioni. Insomma, la politica potrebbe solo arricchirsi con innesti della società civile, e se Lopalco deciderà di impegnarsi gli faccio i miei migliori auguri”.
Matteo Bassetti: preferisco fare il mio lavoro
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e presidente della Società italiana di terapia antinfettiva (Sita), commentando le voci di una candidatura dell’epidemiologo Pierluigi Lopalco afferma: “Stimo molto Pierluigi Lopalco ed è libero di fare quello che vuole. Se come medico si vuole mettere il proprio sapere al servizio della politica, che poi vuol dire essere al servizio dei cittadini, non vedo cosa ci sia di male. Come scendono in politica avvocati o imprenditori non c’è niente di male se un epidemiologo decide di fare politica”. Ma lui continuerà a seguire i suoi pazienti e a occuparsi di ricerca. “Io preferisco fare il mio lavoro e continuare a seguire e curare i miei pazienti, ad occuparmi di ricerca e degli studenti dell’università”.
Clementi: tanti colleghi fremono per fare politica
Massimo Clementi, virologo dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano, perevede che il caso Lopalco non sarà isolato: “Lopalco non sarà l’ultimo: vedo altri colleghi che hanno atteggiamenti che preludono ad una discesa in campo. Fremono per fare politica”. Il fatto che medici o scienziati decidano di appendere il camice bianco al chiodo per fare politica “è legittimo”, prosegue Clementi. “Poi può essere imbarazzante se uno fa avanti e indietro”, sorride il virologo che di fronte all’ipotesi di una eventuale sua candidatura in politica risponde sibillino: “Mai, non mi interessa. Se non c’è passione in quello che fai, il lavoro viene male”.
Mantovani: nel mio curriculum la politica non c’entra
L’immunologo Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Humanitas, esclude infine un suo eventuale ingresso in politica. “Virologi in politica? Io non so niente – dichiara oggi a margine della presentazione di uno studio su Sars-CoV-2 in Lombardia – non sono un virologo. Sono un immunologo e parlo di immunologia, anche se in passato ho lavorato su virus e su microbi. Ho un curriculum su quello, insomma, sull’entrata in politica no. E certamente non sono io a scegliere questa via”.