“Io ti perdono”. Dopo le offese ricevute, la Ceccardi umilia Giani con stile
“Signor Eugenio, la perdono. La perdono perché voglio chiudere presto questa vicenda ed evitare che diventi il leitmotiv di una campagna elettorale che invece deve avere al centro i temi. A tutti può capitare di dire qualcosa che non si pensa veramente o di esprimersi male. È capitato anche a me in passato ed ho chiesto scusa. Lei non si scusa? Amen. Lei non ha nulla da imparare? Amen…”.
Inizia così la lettera che, dalle pagine della “Nazione“, l’europarlamentare Susanna Ceccardi (Lega), candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana, rivolge al suo sfidante di centrosinistra Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, dopo che domenica scorsa, in un’intervista, l’aveva definita “al guinzaglio di Salvini”.
Una lezione di stile, un’umiliazione pubblica per il candidato del centrosinistra che non si era sentito in dovere neanche di scusarsi. Facendo storcere il naso perfino ai vertici del Pd.
L’incapacità di scusarsi con la Ceccardi
La Ceccardi prosegue così. “Lei appartiene ad una generazione politica per cui le scuse hanno il sapore del passo indietro e quindi un valore negativo. Io la penso in modo diametralmente opposto e credo che anche dagli avversari si possa imparare qualcosa”.
“Se lei ritiene di non aver proprio nulla di cui scusarsi e nemmeno alcuna cosa da imparare da questa vicenda, ce ne faremo tutti una ragione – dichiara Ceccardi – Spero almeno che vorrà evitare di ripetere le sue affermazioni in futuro perché, guardi, che nemmeno i suoi sostenitori l’hanno presa bene, mi hanno scritto in tanti. Vorrei farle sapere però che davanti a lei non c’è un partito, davanti a lei non c’è Matteo Salvini. Io sono Susanna Ceccardi e prima ancora di essere il candidato del centrodestra sono una persona”.
L’invito a parlare di temi concreti
“La realtà potrà non piacerle ma dobbiamo affrontarci sui temi più urgenti – scrive Ceccardi a Giani – Secondo gli ultimi dati di Istat è a rischio il lavoro di 150mila persone in Toscana. Stiamo parlando di un decimo della forza lavoro nella nostra regione! Ogni dieci persone che stanno leggendo questa lettera, uno rischia di perdere il posto di
lavoro”.
Per questo, sostiene Ceccardi, “a maggior ragione voglio confrontarmi con lei, perché noi abbiamo il preciso dovere di dire come intendiamo salvare il loro lavoro o proteggere coloro che il lavoro lo perderanno. È giusto farlo per rispetto dei cittadini della Toscana. Apriamo il confronto e il reciproco ascolto”. “Ognuno di noi avrà l’occasione per dire come la pensa e perché no, magari imparare anche da qualche errore fatto in passato. In Toscana di errori ne sono stati fatti tanti”, conclude la candidata presidente per il centrodestra alle elezioni regionali.