La beffa: i migranti in fuga dalla quarantena erano ospiti di un ex agriturismo gestiti da una Coop

20 Lug 2020 15:41 - di Redazione
migranti fuggiti quarantena

Restano tutt’ora in fuga i migranti, tutti tunisini, scappati sabato scorso da una struttura di Gualdo Cattaneo. Le autorità li avevano trasferiti dopo lo sbarco e una prima accoglienza ad Agrigento perché svolgessero la quarantena nella cittadina in provincia di Perugia. Dei 23 fuggiti su 25, infatti, solo due sono stati rintracciati, mentre a questo punto appare sempre più complicato ritrovare gli altri. “Appena le operazioni di trasferimento saranno ultimate, chiuderemo la struttura denominata Il Rotolone fino a nuove disposizioni”, ha annunciato il sindaco, Enrico Valentini. Fin da subito il primo cittadino aveva criticato l’operazione “non concordata” con la comunità locale.

Una decisione presa dall’alto

I migranti, infatti, erano ospitati in un ex agriturismo gestito da una cooperativa, che insiste su un territorio in cui, complici le stradine di campagna, come riferisce Il Giornaleè facile darsi alla macchia. Una struttura dunque probabilmente inadeguata a garantire il controllo sulla quarantena dei migranti, necessaria anche in presenza di un primo tampone negativo come nel loro caso. Tanto più in un’area che, come ricordato dal primo cittadino e non solo, ha già vissuto la drammatica esperienza della zona rossa. “Non sapevamo praticamente nulla di questa accoglienza. Per questo avevo detto no, per una questione di sicurezza. Ci troviamo ancora in piena emergenza sanitaria e Gualdo Cattaneo ha vissuto il dramma di una zona rossa per un focolaio di coronavirus”, ha detto il sindaco alla stampa locale, sottolineando che “il mio compito è rassicurare i cittadini e garantire la calma sociale”.

“Il governo risponda sui migranti fuggiti dalla quarantena”

Ma la vicenda dei migranti fuggiti dalla quarantena ha generato allarme e proteste non solo a livello locale. Sul tema la senatrice di Forza Italia Fiammetta Modena ha presentato una interrogazione al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Giorgia Meloni poi si è rivolta al ministro della Salute Roberto Speranza. “Caro Speranza, sarebbe utile non far entrare liberamente in Italia migliaia di clandestini, e poi consentire loro di violare pure la quarantena, come accaduto a Gualdo Cattaneo in provincia di Perugia…”, ha scritto su Facebook la leader di FdI, dopo che Speranza aveva sollecitato gli italiani a seguire “comportamenti corretti”.

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