Messina, il prefetto annulla la chiusura dell’hotspot. De Luca: “Non siamo un pisciatoio”
Proseguono senza sosta gli sbarchi di migranti sulle coste italiane. Da ieri a Lampedusa sono arrivati altri 80 tunisini, i primi dei quali proprio mentre il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese era in visita sull’isola. Una ventina, poi, sono gli stranieri, tutti algerini, sbarcati nel Sulcis, nel sud della Sardegna. Il tutto mentre le istituzioni centrali non solo non sostengono i territori, ma spesso si pongono in rotta di collisione con le loro richieste d’aiuto. Un esempio? Il prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, ha annullato l’ordinanza con cui il sindaco Cateno De Luca aveva deciso di chiudere l’hotspot.
Continuano gli sbarchi di migranti
De Luca aveva deciso la chiusura dell’hotspot dopo la fuga di una trentina di migranti dal centro. Un fenomeno che si sta verificando in diverse parti d’Italia e che genere grande allarme nella popolazione – oltre che un rischio reale – anche alla luce del gran numero di migranti trovati positivi al Covid. Secondo la prefettura, però, “non rientra nel potere del sindaco, anche in qualità di ufficiale di governo, adottare provvedimenti che incidono in materia di immigrazione, trattandosi di materia riservata alla competenza esclusiva dello Stato, ovvero del ministro dell’Interno e della Prefettura”.
A Messina il prefetto contro il sindaco
Dunque, provvedimento del sindaco annullato e sostituito con “interlocuzioni in corso” con il ministero dell’Interno.La Prefettura ha confermato inoltre “la consueta disponibilità al confronto con l’amministrazione comunale e con gli altri organi istituzionali interessati, volto a individuare percorsi e soluzioni condivisi”. Insomma, fatti contro chiacchiere, mentre in tutta Italia continuano a decine gli sbarchi. E le successive fughe dei migranti dalla quarantena.
De Luca: “Messina non sia il pisciatoio d’Italia e Ue”
“Va bene l’annullamento dell’ordinanza e ringrazio la prefetta per il bon ton istituzionale. Rilancio con la collaborazione istituzionale senza alcun problema e domani ci vedremo alle 11, ma la posizione del sindaco e della città non cambia. L’hotspot va chiuso e non sta scritto da nessuna parte che va trovata un’alternativa sempre qui. Per una volta Messina non sia il pisciatoio d’Italia o dell’Europa“, è stato il commento di De Luca.