Minacce del boss, Massimo Giletti svergogna i 5s: «Non hanno aperto bocca. E Bonafede…»

16 Lug 2020 9:31 - di Giorgio Sigona
Massimo Giletti

Punta il dito contro i Cinquestelle e Bonafede, Massimo Giletti. Non gli perdona il silenzio. Un silenzio pesante visto quel che è venuto fuori dalle parole in carcere del boss Filippo Graviano. Vere e proprie minacce nei confronti del conduttore televisivo («ha scassato la minchia»). Poi, quelle frasi sul ministro «che fa il suo lavoro» (riferito alle scarcerazioni dei boss nell’emergenza coronavirus).

Massimo Giletti: «Il silenzio di Bonafede è pesante»

Grave, fin troppo grave. «Chi fa il mio lavoro mette in conto che ci possano essere delle situazioni pericolose», dice Massimo Giletti. «Ma in quelle frasi c’è un passaggio pesantissimo perché Graviano dice “il ministro fa il suo lavoro” e ad oggi non ho visto una presa di distanza netta di Bonafede. Se io fossi ministro della Giustizia e un boss mafioso dicesse di me una cosa del genere, dopo due minuti direi prenderei le distanze». Il giornalista lo dice nella trasmissione In Onda su La7.

«Tutti solidali con me tranne i Cinquestelle»

Per le minacce Massimo Giletti afferma di aver avuto «solidarietà da molte parti della politica, tranne una. Non ho visto una presa di posizione pubblica del Movimento 5 Stelle. La Raggi lo ha fatto e ho molto apprezzato. Avrei voluto lo facesse anche il M5S, i suoi vertici», continua. Poi, sempre a proposito dei Cinquestelle: «Hanno fatto quadrato intorno a un ministro, importante, molto vicino al premier Conte».

Massimo Giletti e quella intervista…

Incalzato dai conduttori David Parenzo e Luca Telese, Giletti ha ribadito che a suo giudizio i il ministro della Giustizia avrebbe dovuto dire: “Io non ho bisogno dei complimenti di un super boss”. «Essere silenti su una cosa del genere credo sia molto grave». Giletti ha poi ricordato una vecchia intervista in cui la moglie di Riina diceva all’intervistatore che alla fine si sarebbe capito che il peggio non è la Mafia. «Temo che sia così, che la moglie di Riina avesse ragione», ha scandito Giletti. «Temo che continui a esserci profonda trattativa tra lo Stato e la Mafia».

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