Non si processano le idee. In piazza Montecitorio per dire no alla legge bavaglio sull’omofobia
Restiamo liberi. E’ il titolo della manifestazione di protesta in piazza Montecitorio contro la legge-bavaglio sull’omofobia targata Pd. Un provvedimento ‘manifesto’ e liberticida. Che rischia di minacciare pericolosamente la libertà di espressione. Tanti i manifestanti in piazza per dire no al disegno di legge Zan. Presenti alla manifestazione promossa dal movimento pro vita e famiglia anche Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Assaliti da abbracci, strette di mano e selfie. Molti i rappresentanti del popolo delle famiglie, con il medico Massimo Gandolfini.
Meloni: non si sanzionano le opinioni
“E una norma è sbagliata. Di fatto non aiuta a colpire fenomeni di discriminazione”, spiega la leader di Fratelli d’Italia in piazza. “Ma stabilisce un’altra serie di reati di opinione su materie che non sono codificate. Le leggi devono essere chiare. Quando nelle norme si usano termini giuridicamente non chiari, si arriva alla discrezionalità. Non si può dire che in Italia gli omosessuali siano discriminati. Quando si parla di identità di genere – incalza la Meloni – che cosa significa? Se io dico che l’utero in affitto è una barbarie è discriminazione? Devo essere sanzionato? Lo sostengo per odio? Perché io sono contrarissima. Per amore. Credo che una madre non possa essere messa nella condizione di vendere suo figlio. Le convinzioni non si sanzionano. E non si costruisce la modernità, come dice Scalfarotto, con le norme penali”.
In piazza contro il ddl Zan sull’omofobia
Il rischio liberticida è forte, spiegano i parlamentari di Fratelli d’Italia impegnati in tutte le sedi a contrastare il ddl Zan . “Se diventasse legge potrebbe essere utilizzato come arma di repressione del dissenso. Si introdurrebbe una nuova fattispecie di reato, quello di ‘omofobia’, che, non ricevendo una definizione legislativa precisa, lascia libera interpretazione ai giudici con il rischio concreto di scivolare nel reato di opinione, colpendo chiunque la pensi diversamente”. “Con la scusa di proteggere omosessuali e transessuali dalla violenza e dalla discriminazione, la sinistra vuole imporci un bavaglio alla libertà di pensiero e opinione”. Lo dichiarano i parlamentari di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, Isabella Rauti, Ciro Maschio, Augusta Montaruli e Luca De Carlo che hanno partecipato all’iniziativa. Una legge della quale non si sente il bisogno. “La nostra legislazione già garantisce il diritto di tutti a non essere discriminati. E punisce le condotte discriminatorie basate sull’orientamento sessuale. È chiaro, che l’intento della legge è solo quello di mettere il bavaglio a chi la pensa diversamente”.
Salvini: questa legge è orwelliana
“Questa legge è orwelliana”, incalza Salvini dalla piazza. “Fa il processo alle idee, alle intenzioni. Io avrei abolito anche la legge Mancini. Domani non vorrei essere processato per difendere il diritto di una famiglia ad essere tale. Di avere una mamma e un papà. A scuola non si faccia il lavaggio di cervello”. Il leader della Lega ricorda che la Costituzione definisce cosa sia una famiglia. “Non credo che i padri costituenti siano accusabili o processabili. Lo Stato non deve dare lezioni di etica. Ma per me genitore uno e due non esistono, esistono mamma e papà”.