Nuova gazzarra dell’Anpi: “No alla via comune ad Almirante e Berlinguer”
Il caldo dà alla testa anche a quelli dell’Anpi, che danno un segnale della loro esistenza. I partigiani da scrivania, perché ormai di reduci veri non vi è anagraficamente traccia, oggi si fanno sentire per lamentarsi di una via di Terracina.
Il delirio dell’Anpi contro Piazza Almirante Berlinguer
“La vicenda dell’intitolazione congiunta, a Terracina, di una piazza ad Almirante e Berlinguer rappresenta un oltraggio alla memoria di Enrico Berlinguer e del suo impegno antifascista e costituzionale e manifesta il tentativo di deformare la storia democratica di questo Paese, esaltando la figura di Giorgio Almirante, fascista a tutto tondo, sul quale gravano pesantissime responsabilità”. Con questa nota delirante esordisce l’Anpi,.
La polemica dell’estate? A Terracina
“Con questo indegno accostamento e con la risibile motivazione della ‘definitiva pacificazione nazionale’ – sottolinea l’Associazione nazionale partigiani italiani- si mettono sullo stesso piano perseguitati e persecutori, vittime e carnefici, fascisti a antifascisti, razzisti e antirazzisti, con l’evidente fine di riabilitare il fascismo. Facciamo appello alle autorità competenti, in particolare al prefetto di Latina, affinché venga impedito questo sfregio alla coscienza civile degli italiani e questa lesione del principio di cittadinanza che si fonda e si riconosce nei valori della Costituzione, dell’antifascismo e della Resistenza”.
Che una strada del lido laziale diventi materia del contendere politico, la dice tutta sulla pochezza del livello di chi oggi rappresenta l’Anpi. Eppure, di temi che dovrebbero stare a cuore alle vestali della Resistenza, ce ne sarebbero.
I valori della Costituzione? Li tirano fuori a intermittenza
Potrebbero gridare l’allarme per la Costituzione in pericolo per i dpcm di Conte, per le misure da stato di polizia per il controllo del lockdown. Potrebbero allarmarsi per un governo che di democratico ha sempre meno. Ma dovrebbero andare contro i loro padrini politici e i referenti che fanno avere loro ricche prebende. Più comodo e più salubre prendersela con i morti. Per l’Anpi non è la prima volta e non sarà l’ultima.