Nuovi focolai Covid, Zaia furioso evoca il carcere e il reato di tentato omicidio. E annuncia nuove restrizioni
Ora Zaia è davvero furioso. Dopo la ri-esplosione di nuovi focolai nella Regione da lui governata egregiamente durante tutta l’emergenza Covid, il governatore veneto non usa giri di parole per esprimere indignazione e rabbia. «C’è poco da fare: con qualcuno la soluzione non può che essere il trattamento sanitario obbligatorio. Il Tso. E bisogna inasprire le pene: qui si parla di vite umane, non di divieti di sosta». L’allentamento delle misure di sicurezza ha significato in troppi casi euforia e leggerezza: e lo afferma chiaramente Zaia in un’intervista al Corriere della Sera, in cui il presidente della Regione Veneto prende atto della risalita dell’indice Rt, puntando il dito contro comportamenti «irresponsabili» rispetto al rischio di una recrudescenza del virus.
Zaia furioso: «C’è poco da fare: con qualcuno la soluzione è solo il Tso»
E, in particolare sul caso del manager vicentino affetto da Covid dopo un viaggio in Serbia, Zaia osserva: «Questo è il secondo caso in Veneto di virus reimportato. C’era stata la badante moldava ma aveva creato meno allarme: apparteneva a una comunità abbastanza limitata, chiusa, e tutto è rimasto assolutamente sotto controllo. Diverso è il caso di chi, sapendo di essere positivo –osserva il governatore – non accetta le regole e continua tranquillamente la vita sociale. Va a feste, funerali e incontri. Mette cioè in pratica l’Abc di ciò che non si deve fare, mettendo a repentaglio la salute sua e della comunità». E in un caso del genere, prosegue il governatore, «credo che sia il governo a dover fare qualcosa». E si riaccende, in tutto il suo potenziale esplosivo, la polemica con il governo.
Zaia veemente: «Il governo deve intervenire»
Non solo. Andando avanti nella sua analisi Zaia aggiunge veemente: «Primo, comportamenti di questo tipo devono avere rilevanza penale. Secondo, le multe devono essere esemplari. L’ho detto oggi al ministro Speranza: sotto lockdown, violazioni lievi erano penali e le multe andavano dai 400 ai 3.000 euro. Oggi, il penale è scomparso e le multe sono al massimo di 1.000 euro. Lunedì io farò un’ordinanza che serra il più possibile le maglie dell’isolamento fiduciario. Ma il governo deve intervenire». Infine, sull’eventualità di ipotizzare reati come il tentato omicidio, Zaia commenta: «Io non sono un giurista. Ma posso dirle che di fronte alla scelta deliberata di mettere a repentaglio in maniera molto seria la salute, anzi, la vita di altre persone, io sono per il carcere».