Omofobia, Mantovano scopre la truffa del ddl Zan: la legge ancora non c’è, i soldi sono già stanziati

21 Lug 2020 16:41 - di Federica Parbuoni
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Una “presa in giro di tutti i deputati”, una vera e propria “frode parlamentare“. A lanciare l’allarme sulle strane manovre in atto intorno al ddl Zan sull’omofobia è Alfredo Mantovano. Consigliere alla Corte di Cassazione e vicepresidente del Centro studi Livatino, Mantovano è stato anche un parlamentare di lungo corso.

Gli emendamenti alla legge Zan già approvati nel dl Rilancio

Mantovano ha scoperto che alcuni emendamenti della controversa legge sull’omofobia, che saranno votati oggi in Commissione Giustizia, “sono già stati approvati nella legge di conversione del Dl Rilancio“. Una “frode parlamentare: oggi la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati voterà articoli già approvati”, ha avvertito, spiegando che “è un fatto senza precedenti”. “Gli articoli 7 e 9 sono stati già approvati dalla legge di conversione e fanno parte dell’articolo 105 quater. Il relatore deve dunque tornare a casa e presentare un altro testo. Esistono norme – ha ricordato Mantovano – in base alle quali se un provvedimento è in discussione in un ramo del Parlamento non può esserlo nell’altro”.

Soldi già approvati per le associazioni Lgbt

Per il magistrato quanto avvenuto “è una presa in giro di tutti i deputati che hanno presentato emendamenti su norme che sono già legge“. Ed è anche “un affronto ai cittadini in questo momento di crisi, per l’attribuzione già approvata di fondi alle associazioni Lgbt, a cui si dà dunque priorità mentre si fa l’impossibile per aiutare chi è in difficoltà”. “L’articolo 7 – ha poi chiarito Mantovano – prevede che ‘Il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, sia incrementato di 4 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020. Al fine di finanziare politiche per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere e per il sostegno delle vittime”. Inoltre stabilisce “un programma per la realizzazione in tutto il territorio nazionale di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere”.

Mantovano: “Una grave manipolazione”

Per Mantovano, quindi, “si commenta da sé che un provvedimento adottato per far fronte alla situazione ‘straordinaria di necessità e urgenza’ generata dall’emergenza Covid-19 riprenda alla lettera due articoli che contengono impegni di spesa del testo unico Zan“. “Qual è la necessità e l’urgenza, in un momento di così grave crisi, di simili erogazioni di pubblico denaro?”, ha quindi domandato, parlando di “uso gravemente manipolatorio della legge di conversione di un provvedimento di quasi 300 articoli. Hanno nascosto nelle pieghe di commi norme che attendono un vaglio approfondito e meditato, in modo che nessuno se ne accorga”. “L’esame del testo unico Zan deve fermarsi per capire quali articoli, e relativi emendamenti, saranno sottoposti al voto e quali no, visto che un quarto della proposta è già sulla Gazzetta Ufficiale, con vigore di legge! Al di là della materia – ha concluso Mantovano – lo esige la dignità del Parlamento”.

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