Presti soldi ai figli? Per lo Stato sei un evasore: l’ultima follia. Come evitare le multe
Prestare soldi ai propri figli potrebbe costare caro. Con il fisco che ha affilato le armi per combattere l’evasione fiscale passando al setaccio le movimentazioni bancarie. Per cui da oggi bisogna prestare la massima attenzione a quello che si fa con il proprio denaro. Così, quella che un tempo era una pratica di uso comune, cioè regalare un piccolo capitale al figlio o al nipote, oggi può facilmente diventare evasione fiscale. Già, lo Stato non ti crede e il Grande Fratello Fiscale indaga. Il tutto si inquadra nella cornice dell’abbassamento della soglia del contante a 2000 euro, che si ridurrà ulteriormente per attestarsi definitivamente a mille euro nel 2022. Questo significa che da mercoledì scorso per importi uguali o superiori a 2mila euro è obbligatorio l’utilizzo di bonifici, strumenti digitali, carte di credito e bancomat.
“Il momento peggiore per stabilire tetti”
Non mancano le sanzioni. Le multe partono da 3mila euro e arrivano fino a 50mila per una singola operazione e in proporzione alla gravità dell’infrazione. La follia è che questo tetto riguarda anche prestiti fatti tra famigliari. Non vi sono invece limiti ai prelievi dai propri conti correnti: versamenti e prelievi non configurano infatti come un trasferimento tra soggetti diversi. Nessun vincolo nemmeno per chi tiene denaro in casa, sotto il materasso. Lo segnala il sito di informazioni economiche Investireoggi. Una follia. Il tema è che, secondo l’analisi di Unimpresa i vincoli alla circolazione delle banconote non porteranno a un controllo sul “nero” e il gettito fiscale non subirà vantaggi particolari. Anzi, per Unimpresa, c’è il rischio di una stretta sui consumi. “Questo è il momento peggiore per introdurre tetti. Ora sarebbe necessario favorire e stimolare i consumi”, ha dichiarato recentemente il presidente Giovanna Ferrara.
Consigli per dimostare che se non sei un evasore
Capita spesso nel costume familiare che il figlio riceva un premio in denaro dai genitori e parenti per il conseguimento della laurea, per il matrimonio. O semplicemente per fronteggiare grosse spese iniziali per metter su casa o acquistare l’automobile. Ecco, guai a chi non presta bene attenzione a come si regalano i soldi: si rischia di dover pagare imposte per evasione di tasse sulla donazione. Fece scalpore, addirittura, il caso del regalo di nozze a una coppia. Il fisco non credette al loro matrimonio e li multò. Affinché sul passaggio di denaro non venga imposta la tassa sulle donazioni (con relative sanzioni), è necessario rispettare alcuni piccoli accorgimenti. Il passaggio di denaro deve avvenire, innanzitutto, come prestito infruttifero. Si tratta di un finanziamento tra privati. È, insomma, un modo per aiutare un figlio in maniera semplice ma, soprattutto, regolare.
Meglio una scrittura privata
Per non avere problemi con il fisco, tutto deve avvenire in forma occasionale. Il che significa che una persona non può concedere del denaro in forma abituale al beneficiario. Altrimenti decadrebbero i presupposti e diventerebbe un finanziamento che solo le banche e gli operatori abilitati possono fare. Il prestito deve essere poi corredato da una scrittura privata fra le parti in modo tale che l’Agenzia delle entrate possa sapere con certezza da dove proviene il denaro, dove va a finire e per quale scopo. Ma come si redige una scrittura privata? E’ molto semplice e in rete si trovano diversi fac simile. La cosa importante è che sia corredata da data, firma e importo che dovrà coincidere con la somma erogata, tramite bonifico o assegno. Meglio ancora se viene specificato lo scopo del prestito infruttifero (ad esempio l’acquisto di un’automobile o dell’arredamento della casa) . meglio ancora se scrittura privata venga registrata presso l’Agenzia delle Entrate, qualora la somma prestata sia cospicua: in modo tale da informare preventivamente il fisco e ottenere il suo consenso. Occorrerà quindi pagare 16 euro di marca da bollo e versare a mezzo modello F24 il 3% della somma che si intende prestare. Per cifre che non sono a sei zeri è sufficiente che il passaggio di denaro avvenga tramite bonifico e che riporti nella causale “prestito infruttifero”. In questo modo, chi presta e chi riceve il denaro è chiaramente individuabile e la data di trasferimento sarà quella della registrazione del bonifico.
I controlli dell’Agenzia delle Entrate
Leggiamo sul sito che le banche sono tenute a segnalare al UIF (Ufficio Informazioni Finanziarie) le operazioni sospette di denaro dei propri clienti sopra una certa soglia. L’UIF valuterà quindi se indagare a fondo e se informare anche l’Agenzia delle Entrate. Vi è poi il fisco che, dal canto suo, di fronte a un significativo scostamento fra saldi di conto corrente farà le proprie valutazioni facendo scattare all’occorrenza i dovuti accertamenti. Insomma, siamo circondati. Il Grande Fratello è veramente tra noi. Insomma, il più banale dei regali, effettuato nei momenti canonici della vita delle persone rischia di diventare un trauma.
Questo articolo non spiega che il prestito infruttifero è una forma di finanziamento erogato tra privati: amici, parenti o tra soci, senza la presenza di interessi. La restituzione del prestito può avvenire in un’unica soluzione o attraverso rate, ma ciò che viene restituita è solo la somma che è stata prestata.
Quindi che COME FATE A DIRE CHE É UN “PREMIO FRA PARENTI” se i soldi devi poi dimostrare che li ha RESI?