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20080102 – CLJ – ROMA – RITROVATO CADAVERE ZONA PRENESTINA
Il cadavere di un uomo e’ stato ritrovato in via della Vaccheria Gianni, nella zona industriale del Prenestino. Secondo gli investigatori potrebbe trattarsi di Antonio Bellomo, 43enne imprenditore edile di Cosenza scomparso il 23 febbraio di quest’anno a Roma. Un operaio albanese avrebbe confessato l’omicidio dell’imprenditore nei confronti del quale, ha detto, vantava un credito e indicato il luogo dove sarebbe sepolto il cadavere. Le indagini sono coordinate dal pm Maria Monteleone. Ancora da accertare le modalità dell’omicidio. Il corpo è in avanzato stato di decomposizione. 
CLAUDIO PERI
20080102 – CLJ – ROMA – RITROVATO CADAVERE ZONA PRENESTINA Il cadavere di un uomo e’ stato ritrovato in via della Vaccheria Gianni, nella zona industriale del Prenestino. Secondo gli investigatori potrebbe trattarsi di Antonio Bellomo, 43enne imprenditore edile di Cosenza scomparso il 23 febbraio di quest’anno a Roma. Un operaio albanese avrebbe confessato l’omicidio dell’imprenditore nei confronti del quale, ha detto, vantava un credito e indicato il luogo dove sarebbe sepolto il cadavere. Le indagini sono coordinate dal pm Maria Monteleone. Ancora da accertare le modalità dell’omicidio. Il corpo è in avanzato stato di decomposizione. CLAUDIO PERI

Roma, immigrato marocchino getta acqua bollente contro il figlio neonato: dramma al Prenestino

Cronaca - di Paolo Sturaro - 31 Luglio 2020 - AGGIORNATO 31 Luglio 2020 alle 15:14

Una vicenda atroce, nel quartiere Prenestino di Roma. Gli agenti di polizia hanno arrestato un immigrato marocchino di 41 anni nella sua abitazione. Avevano avuto la segnalazione di una lite domestica ma, giunti sul posto, si sono trovati di fronte a una situazione delicatissima. Una pessima sorpresa. I poliziotti hanno infatti soccorso un bambino di soli sette mesi che presentava ustioni di primo e secondo grado sulla parte superiore degli arti e nella zona inguinale. Secondo quando ricostruito e denunciato dalla madre del piccolo, dopo un litigio l’uomo avrebbe afferrato il figlio indifeso e gli avrebbe gettato contro l’acqua bollente.

L’immigrato marocchino scaraventa a terra la moglie

La donna ha provato in tutti i modi di impedirgli di fare violenza e di mettere il bambino sotto l’acqua bollente. Ma il marito, secondo la ricostruzione, l’ha scaraventata in terra. A quel punto è scappata in strada con il figlio maggiore di quattro anni chiedendo aiuto. Al momento dei fatti il marocchino probabilmente era visibilmente ubriaco e in stato di alterazione. Ha anche opposto resistenza all’arresto.

Una “vendetta”  per un rimprovero

Il bambino è stato soccorso e il padre arrestato. Avrebbe fatto quel gesto per una vendetta nei confronti della donna che lo aveva rimproverato per il suo stato. L’immigrato marocchino è stato arrestato con l’accusa di lesioni aggravate e maltrattamenti in famiglia, tradotto nel carcere di Regina Coeli. Secondo quanto emerso avrebbe colpito con un pugno anche il figlio maggiore che aveva tentato di difendere la mamma e il fratellino.

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di Paolo Sturaro - 31 Luglio 2020