Sbarchi fantasma e pericolo contagi, la Lamorgese ammette: non possiamo controllarli
Il pericolo di una seconda ondata c’è: e arriva dagli sbarchi clandestini incontrollati. Nonostante le pressioni dei governatori interessati, quelli della Calabria e della Sicilia, la situazione è tutt’altro che risolta. Anzi. E’ proprio il ministro degli Interni Luciana Lamorgese ad ammettere che questi sbarchi sono ormai fuori controllo. La dichiarazione si legge sul Corriere della sera: “Abbiamo avuto un aumento di sbarchi autonomi di migranti, non delle Ong, quindi difficilmente controllabili”.
Non si trovano le navi quarantena
Anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa non nasconde più l’allarme: il vero pericolo, dice a Radio anch’io (Rai1) sono i barchini, che vanno intercettati. Solo adesso il governo sta approntando le linee guida. Intanto è andata deserta la prima gara per reperire una nave quarantena dove collocare i migranti in attesa dei risultati dei tamponi. E se la situazione non dovesse risolversi nei prossimi giorni si pensa di farli alloggiare nelle caserme.
Le partenze autonome dalla Tunisia
“In Tunisia – scrive Il Giornale – la crisi economica provocata dall’emergenza coronavirus sta spingendo molti cittadini a cercare fortuna in Europa. A differenza dei migranti che salpano dalle coste libiche, si tratta generalmente di persone con sufficienti disponibilità economiche per pagare un viaggio più sicuro e veloce verso l’Italia. Da Biserta, Sfax e Sousse partono grossi motoscafi e barche a vela diretti verso la Sicilia e la Sardegna. Arrivano direttamente sulle spiagge e, come successo nei giorni scorsi, scompaiono senza lasciare traccia di sé. L’Italia punta a rinnovare l’accordo già esistente per frenare le partenze, ma da Tunisi chiedono altre motovedette, radar e possibilmente ulteriore denaro. Roma sembra disposta a trattare, così come sta facendo con la Libia”.
La denuncia dei poliziotti: noi in costante rischio contagio
La situazione è attualmente foriera di rischi e mette a repentaglio i sacrifici fatti dai cittadini italiani. La mancanza di corrette procedure per trattare i migranti positivi ricade anche sui poliziotti che devono identificarli. Lo denuncia il Sap: “Sono settimane – dice il segretario Stefano Paoloni – che il Sap cerca in tutti i modi di portare all’attenzione del ministro dell’Interno Lamorgese, questa assurda questione dei migranti messi a contatto prima con i poliziotti per il fotosegnalamento e del personale ufficio immigrazione per le operazioni di identificazione e solamente in un secondo momento posti in quarantena”. Dopo lo sbarco a Pozzallo e dopo che 11 migranti sono risultati positivi, “la metà del personale del Commissariato a Siderno è in quarantena”. ”I poliziotti sono in costante rischio contagio – sottolinea Paoloni – per una dinamica che riteniamo assurda. I migranti devono andare prima dai medici e poi da noi poliziotti! Abbiamo scritto a più riprese al ministro, senza ricevere mai nessuna risposta”.
Se non potete controllarli com’era ampiamente prevedibile abbia il coraggio di seguire l’esempio di Salvini e decreti il fermo dei navigli fuori delle acque territoriali.