Scandalo Goldman Sachs: risarcito con quasi 4 miliardi di dollari il governo malese
Goldman Sachs, la potente banca d’affari nella quale ha avuto un ruolo di primo piano Mario Draghi e con cui hanno collaborato anche Romano Prodi e Mario Monti, ha vissuto una delle sue giornate più buie.
Goldman Sachs: i veri pirati della Malesia
Ha infatti raggiunto un accordo in linea di principio con il governo della Malesia per con un pagamento da 3,9 miliardi di dollari. In questo modo, dovrebbe chiudere i procedimenti penali e regolamentari pendenti contro le sue filiali e contro alcuni suoi dipendenti. L’accusa è pesante. Appropriazione indebita di risorse del fondo 1Malaysia Development Berhad (1MDB). L’accordo comporterebbe un pagamento da 2,5 miliardi al governo malese. Inoltre, la banca Usa fornirà una garanzia di credito di almeno altri 1,4 miliardi. Il tutto dopo la vendita di asset di 1MDB sequestrati in diverse parti del mondo.
La transazione con il governo malese dopo un anno
“Goldman Sachs prevede di aumentare in misura consistente i suoi accantonamenti per contenziosi e procedure regolamentari per il secondo trimestre del 2020,”, ha riferito la banca americana, avvertendo che questo patto non risolve altre indagini governative e regolamentari in corso riguardanti il caso 1MDB. “L’accordo odierno è un passo importante per superare questo problema”, ha affermato la banca riconoscendo che “ci sono importanti lezioni da trarre da questa situazione e dobbiamo essere autocritici”.
L’investimento nel film dedicato a un cinico finanziere
Il ministero delle finanze malese ha sottolineato che la cifra concordata rappresenta un aumento sostanziale rispetto agli 1,75 miliardi di dollari della precedente proposta di Goldman Sachs. Proposta formulata appena un anno prima. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, lo scandalo è enorme. Le risorse sottratte al fondo sovrano malese, creato per promuovere la crescita economica e lo sviluppo del Paese, sono state parzialmente “riciclate” negli Stati Uniti. Il riciclaggio è avvenuto attraverso investimenti e l’acquisizione di vari tipi di asset. Tra questi, immobili a New York e Los Angeles, aerei privati, opere di Vincent Van Gogh e Claude Monet e investimenti nella produzione del film “The Wolf of Wall Street”. Ironia della sorte, il film con DiCaprio raccontava proprio le malefatte di uno spregiudicato finanziere.