Sondaggio, FdI sfonda il 15%: meno di un punto dal M5S. La Lega stacca il Pd
Arriva il sondaggio, meglio il sondaggione. Quello tradizionale fatto da You Trend per l’Agi. Anche in questo caso, la supermedia delle ricerche demoscopiche dell’ultima settimana (Ipsos, Ixè, Swg e Tecnè) ha novità da annunciare. La prima e più rilevante riguarda il terzo gradino del podio. A contenderselo sono il M5S e Fratelli d’Italia. Tra il partito di Di Maio e quello guidato da Giorgia Meloni la distanza è sempre più ridotta: 0,9 per cento. Il primo, infatti, è fermo al 16 per cento mentre il secondo è balzato (+0,5) al 15,1 per cento, soglia mai toccata in precedenza.
Il partito della Meloni guadagna lo 0,5. Bene anche FI (+0,4)
Stabilmente in testa alla classifica del super sondaggio, se si votasse domani per le elezioni politiche, c’è la Lega. Il partito di Matteo Salvini si porterebbe a casa oltre un quarto dei voti: 25,4 per cento. Staccato di cinque punti esatti più sotto vivacchia il Pd guidato da Nicola Zingaretti. I dem sono ormai un orologio fermo. Stazionano da tempo intorno al 20 per cento. La supermedia non fa eccezione e li blocca al 20,4. Un’altra novità riguarda Forza Italia, tornata a rivedere il segno “più” dopo settimane di discesa. Nelle ultime due settimane il partito fondato da Silvio Berlusconi ha guadagnato quasi mezzo punto percentuale, uno 0,4 per cento che lo ha portato al 7,2 per cento delle intenzioni di voto.
Super sondaggio: centrodestra primo al 47,7%
Tra i partiti più piccoli sorride solo La Sinistra, che sale di tre decimi di punto raggiungendo quota 3 per cento. Tre decimi in meno per Italia Viva. Il partito di Matteo Renzi continua infatti a calare. Ora è al 2,9 per cento. A separarlo da Azione di Carlo Calenda, stabile al 2,7, sono infatti solo due decimali. Appena sopra il 2 Più Europa di Emma Bonino (2,1). Chiudono la classifica all’1,6 per cento i Verdi. Quanto alle coalizioni, il sondaggio assegna al centrodestra (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) il 47,7 per cento. Molto più indietro l’attuale maggioranza. Pur unita, il che è tutto da dimostrare, non andrebbe oltre il 42,3 per cento.