Stangata su Attilio Fontana: il dg lo scagiona, ma viene indagato lo stesso. L’ira di Salvini
Era nell’aria e – puntuale come un orologio svizzero – arriva la stangata. Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, è indagato. L’inchiesta della procura di Milano è sulla fornitura di 75mila camici del valore di mezzo milione di euro. L’Aria, la centrale acquisti della Regione, l’aveva affidata alla Dama, la società del cognato di Fontana, Andrea Dini, a quanto apprende l’Adnkronos.
Il ruolo di Attilio Fontana
Fin dalle prime fasi delle indagini gli inquirenti hanno cercato di chiarire se il governatore lombardo avesse avuto o meno un ruolo attivo. Un ruolo, cioè, nel trasformare la fornitura da vendita in donazione alla luce del conflitto di interessi. Per il momento, invece, l’indagine esclude eventuali responsabilità della moglie di Fontana, Roberta Dini, che detiene il 10% delle quote di Dama.
La fornitura divenne donazione
Per tre ore è stato interrogato Filippo Bongiovanni, fino a pochi giorni fa dg di Aria. Proprio attorno a lui ruota l’inchiesta che, dopo i servizi di Report su Rai 3, mira a comprendere come vennero forniti ad Aria camici per 500mila eurodalla Dama. La Regione, è emerso, non pagò un euro perché la fornitura divenne una donazione.
La posizione della difesa
«Il “ruolo” del governatore non esiste. Lui nel negozio giuridico non ha messo becco perché non ne era a conoscenza. L’ha saputo solo a cose fatte», ha detto, contattato dall’Adnkronos, Jacopo Pensa, difensore di Attilio Fontana. L’avvocato spiega che il governatore lombardo – una volta resosi conto del conflitto di interessi venutosi a creare – «si è posto il problema dell’opportunità della cosa. E quindi ha fermato il pagamento» da Aria a Dama, con il contratto di vendita trasformato in donazione. Dunque, «casomai il suo è stato un intervento virtuoso, non malizioso».
Lo stupore di Attilio Fontana
Per il resto, conclude il legale, «aspettiamo gli eventi per commentare ulteriormente. Per il momento è una notizia giornalistica e io non ho sufficiente fantasia per capire l’ipotesi di reato». Arrivano le prime parole di Attilio Fontana. «Da pochi minuti», dice. «ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa. Sono certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità».
Salvini: «Siamo stufi di queste inchieste a senso unico»
«Ne abbiamo abbastanza di queste indagini a orologeria e a senso unico. La Lombardia, i suoi morti e le sue istituzioni meritano rispetto, siamo stufi». Questa la reazione del leader della Lega Matteo Salvini. Da parecchi mesi Fontana è il bersaglio preferito dalla sinistra. Che gli ha gettato addosso una valanga di fango.