Strage di Bologna, FdI: il governo indaghi sul giallo dei rapporti tra Procura e Fronte palestinese
Strage di Bologna, quegli strani rapporti tra la Procura e il Fronte palestinese. “Le nuove e inquietanti rivelazioni di Reggioreport firmate dai giornalisti Pelizzaro e Paradisi relative ai rapporti fra un giudice istruttore della strage di Bologna, del giudice procuratore e il capo delle operazioni del Fronte per la Liberazione della Palestina in Italia Saleh, devono essere assolutamente oggetto di ispezioni da parte del ministero della Giustizia. Per questo, presenteremo un’interpellanza urgente in aula”. Così Federico Mollicone, deputato di Fdi, fondatore dell’intergruppo parlamentare “La verità oltre il segreto”.
Strage di Bologna, Mollicone: il governo indaghi su Procura e Fronte palestinese
“Consideriamo inaccettabile parlare ancora di depistaggio riguardo la pista teutonico-palestinese o “internazionale. Che è riscontrabile anche nell’attività delle commissioni d’inchiesta. Fra cui la ‘Moro 2”, continua Mollicone. “Rapporti che hanno mostrato una stretta correlazione fra l’attività terroristica internazionale sul territorio italiano, fra cui quella della rete Separat di Carlos, e la rottura del Lodo Moro. L’unica verità è che qualcuno, a Bologna, non ha indagato per oscure ragioni”.
“Come dimostrano anche i cablogrammi del colonnello del SIsmi Giovannone – prosegue – agli atti del processo di Piazza Fontana, i vertici del Fplp con il Sismi hanno fatto di tutto per interferire con il processo de L’Aquila. Le rivelazioni sui rapporti fra la procura e i palestinesi lo dimostrano. Il servizio pubblico d’informazione della Rai, in particolare Report, non può ignorare questi nuovi sviluppi. Su questo evento cruciale della storia repubblicana. Il quarantesimo anniversario della strage di Bologna non può essere certo la santificazione di un teorema giudiziario che sta franando giorno dopo giorno. Rispetto alla verità dei fatti e dei documenti che sono emersi negli scorsi anni. E che continuano ad emergere relativamente alla pista internazionale. Non ci fermeremo e non ci faremo intimidire da nessuno. Così da dare alle vittime finalmente non una verità, ma la verità storica e giudiziaria”.