Dal Veneto alla Sicilia esplode il bubbone degli stranieri positivi. Zaia: vanno fermati alle frontiere
Il Veneto, che aveva reagito alla pandemia ottimamente, è adesso la regione con l’indice di contagio più alto. Colpa dei focolai riconducibili a stranieri. Lo dice il governatore Zaia con rammarico: “Sta succedendo quello che si sperava non accadesse, ma che avevamo a più riprese paventato potesse essere un grave pericolo: cittadini stranieri rappresentano il focolaio più grande registrato in Veneto dalla fine del lockdown, con decine di positivi e numeri che possono ancora crescere. In questa situazione già preoccupante, si verificano poi vere e proprie gravissime illegalità, con positivi asintomatici che si rendono irreperibili ai controlli. Vanno assolutamente fermati».
Zaia: fermare gli stranieri alle frontiere
Zaia non nasconde rabbia e delusione e si domanda perché “non si provveda immediatamente al controllo e, se necessario, al fermo alla frontiera di queste persone, utilizzando le leggi vigenti o, qualora indispensabile, approvando con assoluta urgenza norme specifiche. Esiste un Piano di Sanità Pubblica che va fatto rispettare ad ogni costo”. Anche e soprattutto per gli immigrati che arrivano dal Nordafrica: quali controlli vengono fatti? “Si pensi al blocco totale – incalza Zaia – perché la solidarietà è sacra e inviolabile, ma la salute pubblica vale di più”.
La fuga dei migranti dall’hotspot di Messina
Dal Nord al Sud l’allarme è sempre lo stesso. Lo dimostra il caso della tentata fuga di migranti dall’ex caserma Gasparro di Bisconte a Messina. Nella struttura che ora è un hotspot ci sono state tensioni, c’è stato un tentativo di fuga da parte di diversi immigrati che sono ospiti del centro, e questo ha determinato scontri con le forze dell’ordine, il ferimento di un finanziere, colpito da un sasso e condotto in ospedale. Sono riusciti a fuggire decine di clandestini. Il sindaco Cateno De Luca ha firmato un’ordinanza per chiudere l’hotspot.
“La caserma Gasparro – dice Elvira Amata, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale siciliana – è la polveriera su cui si sta seduti incrociando le dita affinché non esploda. Già da consigliere comunale mi ero espressa negativamente sulla realizzazione di un hotspot a Messina. Oltretutto a Bisconte, un centro che viene da sempre trattato alla stregua di un sobborgo dimenticato, salvo poi parlarne come di una priorità al primo appuntamento elettorale. Questo è non solo offendere i cittadini, ancora e ancora, ma altresì metterne in serio pericolo la sicurezza”. Amata chiede la convocazione di “un tavolo urgente al quale siedano amministrazione comunale, Governo regionale e ministero dell’Interno”.
Ostia, chiuso stabilimento per un positivo del Bangladesh
Da non dimenticare infine l’emergenza a Roma con decine di stranieri positivi, in maggioranza bengalesi, che ogni giorno vengono scovati dalle Asl. Si registra un caso anche in uno stabilimento di Ostia. Nel corso delle ispezioni della Asl Roma 3, un cuoco originario del Bangladesh che lavora nel ristorante della struttura è risultato positivo al tampone. Immediata la chiusura del locale e del bar: vietati gli ingressi in tutto lo stabilimento, che è già off-limits. Il contagio sembra essere partito da un coinquilino del cuoco, sempre di nazionalità del Bangladesh, andato a Milano, fa sapere l’Unità di Crisi.