Ai migranti non va bene neanche l’albergo, ancora violata la quarantena. Il governo sguazza nel caos
È caos totale in Sicilia, dove l’emergenza migranti generata dalle scelte del governo appare ormai ingestibile. Da Lampedusa a Palermo, da Catania a Pozzallo le notizie del giorno, messe in fila, danno la misura di una situazione totalmente fuori controllo, rispetto alla quale territorio e istituzioni locali si trovano in prima fila in drammatica solitudine.
Neanche l’hotel va bene: migranti violano la quarantena
A segnare queste ore, infatti, non c’è solo l’appello del sindaco di Lampedusa perché il governo agisca subito. “Quanto ancora si deve attendere per la proclamazione dello stato di emergenza su quell’isola da parte del governo centrale, richiesto da oltre un mese dal Comune e dalla Regione?”, ha chiesto anche il governatore Nello Musumeci, mentre si ritrovava per le mani l’esplosione di un’altra bomba. A Palermo nella notte un gruppo di tunisini positivi al Covid, arrivati in parte proprio da Lampedusa e in parte da Porto Empedocle, ha lasciato le camere dell’albergo San Paolo, in cui era stato confinato per la quarantena. La situazione ha provocato momenti di tensione e il rifiuto del personale dell’hotel di tornare al lavoro prima che fosse fatta una sanificazione dei luoghi, oltre a un immediato intervento dello stesso Musumeci, che si è rivolto al prefetto Giuseppe Forlani.
La tendopoli di Vizzini allestita senza avvertire il sindaco
A Vizzini, nel Catanese, poi, il sindaco Vito Cortese si è ritrovato una tendopoli per i migranti in quarantena allestita in una ex base militare, ora di proprietà del Viminale, senza che nessuno si premurasse prima di avvertirlo. “È stato un fatto inaspettato, mi hanno avvertito all’ultimo”, ha denunciato il primo cittadino. “La gravità di questa scelta – ha chiarito – oltre ad aver bypassato totalmente le istituzioni locali che rappresento, concerne il fatto che il luogo scelto per questa tendopoli è situato in una zona ad altissima densità abitativa e in un territorio a vocazione turistica”. “Siamo stati un Comune praticamente Covid free. Adesso saremo esposti a un possibile rischio contagi”, ha aggiunto Cortese, facendosi portavoce della “preoccupazione e della rabbia” insorte nella sua comunità.
In Sicilia migranti spostati come pacchi
Non va meglio negli altri due epicentri siciliani dell’emergenza: Pozzallo e Porto Empedocle. A dare la misura dello sbando totale in cui le azioni del governo hanno precipitato l’Isola è la testimonianza dell’assessore alla Sanità, Ruggero Razza. Hotspot e banchine come carnai; migranti portati avanti e indietro come pacchi; sindaci di comunità che non raggiungono i 20mila abitanti costretti a fronteggiare fenomeni che richiederebbero ben altri mezzi e poteri. “Ho visitato porto e hotspot di Pozzallo. Per un giorno, notte compresa, sulla banchina sono stati tenuti a decine. Erano arrivati a Lampedusa, sono stati portati a Pozzallo e da Pozzallo in bus stanno andando a Porto Empedocle. Ma non è l’unica follia. I migranti ospitati nell’hotspot erano arrivati in Sicilia, quindi portati a Bari, poi riportati in Sicilia”, ha raccontato Razza, ringraziando il sindaco Roberto Ammatuna e facendosi carico di “raccogliere tutta la preoccupazione della sua comunità”.
E le Ong insistono: “Soccorso immediato!”
“Quando il presidente Musumeci ha denunciato la mancanza di un piano, ci hanno preso per pazzi“, ha ricordato Razza, sottolineando che la Regione continua a fare la sua parte. Di fronte, però, si trova un governo che oltre gli annunci non sembra saper andare. E che, come per le navi quarantena, dimostra di muoversi sempre troppo tardi di fronte alle sollecitazioni del territorio, mentre costanti risuonano i diktat delle Ong. “Altre due imbarcazioni ci hanno contattato ieri notte e stamattina, una di legno con 63 persone e un gommone con 65 persone a bordo. Abbiamo informato le autorità della loro posizione. Stamattina hanno entrambe raggiunto zona Sar italiana. Hanno bisogno di aiuto, soccorso immediato!“, ha intimato via Twitter, ancora stamattina, Alarm Phone.