Anche il “compagno” Claudio Amendola nauseato da Pd e M5s: «Oggi non andrei a votare»

27 Ago 2020 13:20 - di Davide Ventola

“Sono anni che a Roma non mi stupisco più di nulla ma l’indecifrabilità della situazione politica attuale è totale. Oggi non andrei a votare, non saprei chi votare. È la prima volta che mi succede da quando ho 18 anni”. Lo ha detto Claudio Amendola rispondendo ad una domanda sul futuro dell’amministrazione capitolina, a margine della prensentazione della seconda stagione della fiction Nero a metà, che arriva su Rai1 il 10 settembre. Amendola è molto critico sulla situazione attuale della città “ma non voglio perdere l’ottimismo”: “Questa città si chiama eterna quindi ce la fa sempre ma se non capiamo che siamo ad un passo dal punto di non ritorno, sarà complicato. Il Covid poteva farci capire qualcosa e invece non ci ha fatto capire niente”.

Claudio Amendola, da testimonial per Veltroni alla delusione

Pure lui, che è sempre stato schierato a sinistra, anche in modo imbarazzante. Come quando fischiò il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. Quanto alle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione aggiunge: “Mi auguro che questa città possa godere di personaggi come quelli che abbiamo avuto noi da bambini, personaggi come Giulio Carlo Argan. Ma anche dopo con Walter Veltroni e Francesco Rutelli. Mi piacerebbe trovare persone come Renato Nicolini, le persone che hanno fatto Massenzio”. “Questa città – ribadisce – poi ce la fa sempre ma questa volta è davvero ardua. E se si faranno compromessi per salvare accordi a livello nazionale sarà durissima”, mette in guardia. “In questo momento non c’abbiamo manco il calcio, che almeno la domenica allo stadio ci distraevamo”, conclude con una battuta da grande tifoso giallorosso.

E difende la Sardegna: “La Costa Smeralda non è Whuan”

Claudio Amendola parla anche delle polemiche sulle discoteche, Briatore e il Covid. E non si accoda al coro dei manichei di sinistra. “Ce la faremo? Ce la faremo! Non mi sento di demonizzare nessuno. Io sono andato in vacanza in una piccola casa in Trentino lontano dalle discoteche. Ma perché sono un uomo di 60 anni e non ho più voglia di andare in discoteca dove andavo a 30 anni. Però, che adesso la Costa Smeralda sia diventata la Wuhan di febbraio mi sembra un po’ eccessivo. E trovo anche sbagliato ciurlare nel manico. Ci vuole un po’ di responsabilità. Mio figlio è tornato dalla vacanze in Trentino e devo difre che si è andato a fare di sua sponte il tampone».

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