Covid, Conte sapeva tutto già il 12 febbraio: un dossier segreto inchioda il governo
Covid, Conte sapeva tutto già il 12 febbraio ma mandava mascherine e camici in Cina: un dossier segreto inchioda il governo. Secondo quanto rivelato da Repubblica in queste ore, premier ed esecutivo sapevano tutto il 12 febbraio: e non hanno agito in tempo. Un report segreto, di cui dà conto oggi un servizio del quotidiano diretto da Molinari, lo rivela con tanto di nomi, cifre, dati. Soprattutto, una data: quella del 12 febbraio scorso. Ossia, due settimane prima dei focolai di Codogno e Vo’ Euganeo che, come noto, hanno segnato drammaticamente l’inizio dell’epidemia in Italia.
Covid, Conte sapeva tutto il 12 febbraio: un dossier lo rivela
Repubblica svela il contenuto del report esaminato dal Comitato tecnico scientifico quel fatidico 12 febbraio. Uno studio articolato e accurato, quello in mano all’esecutivo nei mesi scorsi, prima che la pandemia rivelasse in effetti tutta la sua virulenza, che ricostruisce nel dettaglio l’impatto che ilCovid avrebbe avuto sul Paese. Con tanto di studi prospettici su incidenze e curve, proprio mentre il virus stava martoriando Wuhan. Niente scuse insomma. Nulla giustifica i ritardi dell’azione di premier e ministri: il dossier – spiega la Repubblica e rilancia il sito di Libero – proposto da «un ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, Stefano Merler, metteva già in luce tutte le criticità del sistema sanitario italiano, impreparato a reggere quella che era molto di più di “una banale influenza”».
Lo studio anticipava cifre, raffronti, carenze e necessità urgenti
Lo studio, realizzato sull’ampio spettro delle possibilità, prendeva in esame due parametri: l’indice di contagio a 1.3 e a 1.7. «Nel primo scenario – scrive Repubblica, che ha visionato le carte – i casi di contagio in Italia sarebbero stati circa un milione. Nel secondo, addirittura due. Di questi, i casi gravi che richiedono cure, oscillano fra 200 e 400.000». Sulla base di queste ipotesi, inoltre, il report anticipava anche che le terapie intensive avrebbero necessità di un numero di letti disponibile compreso tra i 60 e i 120.ooo posti.
Quel dato sui letti necessari nelle terapie intensive…
Non solo: i dati previsti dal dossier calcolavano anche che, nel momento di picco, ci sarebbe stato un ammanco di circa 10.000 letti nei reparti di terapia intensiva. Infine, l’ultimo aspetto: anche se il report non fa menzione del numero delle vittime possibili, secondo il ricercatore Merler, confrontando il tasso di letalità registrato in quel momento in Cina, e declinandolo alla realtà italiana di quei giorni, il risultato avrebbe potuto dare tra i 35 e i 60.000 morti da Covid-19. Pensare oggi che il numero effettivo delle vittime registrate conta 35.472 dà i brividi…
La Lega in un comunicato: «È un governo di incapaci, di bugiardi e di traditori»
Una precisione e una attendibilità sconvolgenti, quelle che emergono dallo studio, che denuncia tra le righe lo sconcertante ritardo con cui il premier Giuseppe Conte, il ministro della Salute Roberto Speranza e il resto del governo sono intervenuti di fatto rispetto al pericolo già strisciante. Come noto, infatti, le prime misure effettive varate dall’esecutivo sono arrivate solo l’8 marzo. quasi un mese dopo. Per questo poco fa la Lega, in un comunicato appena diramato, denuncia: «Il governo non ha avuto il rispetto istituzionale di rispondere alle regioni, Lombardia in testa, che da mesi chiedono conto del documento segreto sui rischi del Covid svelato in primavera da un funzionario del ministero della Salute. Oggi emergono altre conferme inquietanti: il governo sapeva dei rischi drammatici».
Sulla mancata informativa alle Regioni
«Non ha informato le Regioni. E non ha istituito le zone rosse nel Bergamasco come suggerito perfino dal Comitato tecnico scientifico». E, prosegue la nota del Carroccio, «cosa ancora più grave, a febbraio dall’Italia erano partite per la Cina 18 tonnellate di aiuti (tra camici e mascherine) che nelle settimane successive sarebbero servite al nostro Paese in modo vitale. È un governo di incapaci, di bugiardi e di traditori», conclude la Lega.