Il procuratore di Patti: «I resti di Gioele trascinati dagli animali selvatici»

20 Ago 2020 12:59 - di Fortunata Cerri
Gioele

«I resti umani ritrovati ieri mattina sono compatibili con Gioele». Lo ha detto il procuratore capo di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, prima di entrare in procura. E poi un dato sconvolgente: «I resti sono stati trascinati in più punti dagli animali selvatici. Noi riteniamo che ci sia stato un intervento quantomeno successivo degli animali – dice – Questo è sicuro. Quell’effetto di dispersione è sicuramente frutto di un intervento di animali o in un momento successivo o al momento dei fatti».

Gioele, parla di procuratore

Il procuratore poi spiega che «sulla morte di Gioele sono aperte tutte le ipotesi. Possiamo escludere alcune piste – dice – però tutto il resto è plausibile. Risposte potranno arrivare solo da alcuni esami». E chiarisce: «Purtroppo per quest tipo di accertamenti ci vogliono dei tempi, non perché il consulente debba andare in ferie. Ad esempio, per gli accertamenti istologici bisogna rispettare una procedura di essiccazione. Se non si rispettano questi accertamenti, questi risultati non hanno valore scientifico. Quindi il tempo serve. Già i consulenti medici ci hanno detto quello che è successo, già loro hanno delle certezze e ce le hanno comunicate riservandosi l’esito di questi risultati. È ovvio che a voi non le posso dire – aggiunge – aspettano i risultati istologici ma una chiave di lettura sugli avvenimenti ci è stata data».

Gioele e la ricostruzione del viaggio della madre

Il procuratore poi aggiunge: «Stiamo analizzando le celle di aggancio della zona sia quello che c’era sul tablet e nel cellulare della signora. Ma per ora non ci sono risultanze su chiamate telefoniche. Si è parlato di sette ma non è così. Bisogna compiere un’analisi accurata che anche qui richiede più tempo», dice. «Il nostro compito è stato quello di ripercorrere il viaggio della signora e di Gioele dal momento in cui è uscita di casa fino all’epilogo. Ritengo che già un piccolo risultato sia stato raggiunto, perché posso dire con sufficiente tranquillità che tutto quel tragitto sia stato accertato. Abbiamo trovato i biglietti dei caselli autostradali. Abbiamo trovato le immagini dal momento in cui la signora è uscita di casa con il bambino vivo, e in perfetta salute».

«Quei 20 minuti di “buco”…»

E poi ancora: «Abbiamo trovato quelle immagini a Sant’Agata di Militello che ci danno conferma che il bambino sia vivo. Riteniamo, con buona approssimazione, che qui venti minuti di “buco” fossero dovuti a un rifornimento di benzina. Abbiamo trovato dei rifornimenti compatibili con la benzina trovata nel serbatoio della signora. Questo ci permette di dire che la signora è entrata a Sant’Agata di Militello era con poca benzina».

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