Il virologo Crisanti: «Non scaricate le colpe dei contagi sui giovani, sono gli stranieri il problema»
“Certo i casi aumenteranno ancora Ma non rischieremo un nuovo lockdown“. Andrea Crisanti, il virologo che ha coordinato l’emergenza in Veneto, fa il punto in un’intervista alla Stampa. Non è sorpreso dal quadro di questi giorni. “Fa parte della dinamica epidemiologica di questo momento – spiega – penso che quelli di ieri siano numeri che rientrano nella dimensione dell’epidemia a livello mondiale”.
Crisanti: i contagi arrivano dall’estero
Poi osserva che i nuovi contagi sono casi importati da altri paesi. “Focolai da rientro che sono una minaccia vera e propria. E per i quali vanno presi dei provvedimenti seri”. Il problema sono gli stranieri, non certo i giovani. Ai quali – dice – sono stati dati messaggi sbagliati. Cosa fare? “Per esempio puntare al modello di quello che stanno facendo in Germania. E che io ho consigliato molto tempo fa. Di ogni viaggiatore si ricostruisce l’itinerario. Lo si sottopone a tampone e poi lo si mette in isolamento. E un lavoro enorme, molto faticoso. Ma necessario. Credo che anche noi arriveremo a elaborare un piano del genere per chi arriva da fuori dell’Italia”.
Crisanti parla di una situazione sotto controllo anche se si aspetta un ulteriore aumento dei casi. “Tutti i focolai presenti sul nostro territorio vengono oggi gestiti in modo corretto. Puntando al contenimento. E facendoli estinguere nell’arco di pochi giorni. Quando questi focolai dovessero aumentare nei numeri da sopraffare il sistema, allora sì, dovremo pensare a lockdown localizzati. Zone rosse ristrette per tenere sotto controllo la situazione. Non dimentichiamo però che l’Italia è stata la prima nazione a scoprire quale fosse il modo giusto di testare i contatti. Per cui mi sento di dire che stiamo facendo le cose giuste. Soprattutto ora che il ‘Modello Veneto’ viene finalmente applicato su scala nazionale”.
“Ai giovani diamo messaggi corretti”
Poi accusa lo scaricabarile sui giovani. “E’ indubbio che il virus sfrutti il comportamento sociale degli individui”, dice il virologo. Ma trovo curioso questo scaricabarile fatto sui giovani. In fondo, siamo noi che abbiamo dato a loro insegnamenti e messaggi. Che, forse, in alcuni momenti sono stati anche sbagliati”. Il virus è diventato ‘più buono’?, come sostengono alcuni virologi. “La scienza ci dice una cosa molto chiara. E cioè che i virus non si indeboliscono né si rafforzano. Semplicemente si selezionano. Al momento non ci sono elementi per dire né che il Covid si sia evoluto né in che modo. Dobbiamo anzi mantenere alta la guardia. E tornare a indossare la mascherina (ne vedo molto poche in giro). E a mantenere il distanziamento sociale. Il virus non è affatto sparito”.