Lombardi (M5S): «Dalla Raggi una forzatura, con lei non arriviamo neanche al ballottaggio»

24 Ago 2020 9:58 - di Massimo Baiocchi
Raggi

«Dobbiamo decidere cosa fare da grandi: restare una forza di governo o stare all’opposizione? Con le attuali leggi elettorali, salvo congiunture astrali che non si verificheranno più, non toccheremo più palla da soli». È il segnale ai 5stelle che Roberta Lombardi, consigliere e capogruppo del M5s alla Regione Lazio, lancia in un’intervista alla Repubblica. «Anche all’opposizione si può essere utilissimi. Ma prima va risolta questa domanda esistenziale. Altrimenti non si riuscirà a mettere in campo una strategia seria».

Lombardi: «I risultati della Raggi non sono eclatanti»

«Approcciamo le diverse occasioni territoriali in maniera sfilacciata, senza un progetto unitario. È bipolare non andare insieme al Pd, visto che governiamo con i dem. Ma allo stesso tempo le alleanze non vanno fatte a tutti i costi. Va costruito un percorso ma iniziando tutti dagli stessi blocchi di partenza. Una volta si può supportare un loro candidato, una volta il nostro, altre un civico». Riguardo al voto sulla ricandidatura di Virginia Raggi a Roma, Lombardi dice che non le è piaciuto. «Il Movimento – argomenta – si è messo a rincorrere la forzatura di Raggi. La sua è una scelta legittima, vuole provare a continuare il lavoro di questi 5 anni. Purtroppo i risultati fin qui non sono stati eclatanti come quelli che speravamo da cittadini romani. In ogni caso viene prima il M5S, poi le aspettative dei singoli. Sarebbe stato giusto risolvere la questione “terzo mandato” prima che Raggi si riproponesse».

«Finiamo per fare una corsa da soli»

«Quella di Raggi – osserva ancora l’esponete 5stelle alla regione Lazio – resta comunque una corsa in solitario. Gli ultimi test elettorali su Roma parlano chiaro e Raggi con questa scelta così forzatamente indotta condanna il Movimento a non arrivare nemmeno al ballottaggio. Con lei dovremmo per forza correre soli, considerati i no del Pd».  Se Raggi facesse un passo indietro per aprire la strada a un’intesa con il Pd «sarebbe molto generosa, farebbe qualcosa di utile per permettere al M5S di fare un accordo vincente e rimanere così alla guida del Campidoglio per continuare il lavoro che ha iniziato».

Lombardi e la segreteria collegiale

Riguardo alla gestione del movimento, «dobbiamo affiancare al capo politico una segreteria collegiale che progetti un percorso fisico e virtuale. Che a livello nazionale e a livello territoriale apra un dibattito: andare da soli, facendo un’opposizione dura e pura, o fare accordi su progetti con il centrosinistra? Poi lo stesso organo dovrà strutturare l’organizzazione territoriale. Infine gli Stati Generali sulle regole interne e per definire la mission del Movimento per i prossimi dieci anni», conclude Lombardi.

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