Musumeci ha firmato l’ordinanza: «Entro domani via tutti i migranti dalla Sicilia»
Entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola. È quanto prevede l’ordinanza firmata dal governatore siciliano Nello Musumeci. «L’ordinanza è stata pubblicata questa notte», scrive lo stesso Musumeci. «Oggi verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al governo nazionale. La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento. Vi terrò aggiornati più tardi». L’ordinanza ha validità fino al 10 settembre. E impone il “divieto di ingresso, transito e sosta” nella regione. Per «ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle ong».
Il pugno duro di Musumeci
Il governatore nell’annunciare la chiusura degli hotspot aveva detto: «La Sicilia non può continuare a subire questa invasione di migranti. Sul mio tavolo c’è l’ordinanza con cui dispongo lo sgombero di tutti gli hotspot e dei centri di accoglienza esistenti. Si attivi un ponte-aereo immediatamente e si liberi la Sicilia da queste vergognose strutture, iniziando da Lampedusa». E poi ancora: «C’è una colpevole sottovalutazione del fenomeno senza precedenti. E non capiscono quanto stia crescendo la tensione. Vogliono far diventare razzisti i siciliani, che sono il popolo più accogliente di tutto il mondo? Adesso se vogliono a Roma impugnino pure la mia ordinanza. Basta: abbiamo avuto fin troppo rispetto istituzionale su questa emergenza, ricambiato da silenzi, indifferenza e omissioni».
Contagi a Lampedusa
Musumeci due giorni fa aveva denunciato la drammatica situazione in cui versa Lampedusa. «I nostri operatori sanitari, che non smetterò mai di ringraziare per quanto stanno facendo, mi hanno appena informato che a Lampedusa sono stati individuati 38 nuovi migranti positivi al Covid-19. E l’ennesimo episodio.Sinceramente non comprendiamo l’atteggiamento del governo centrale che, oltre a non chiudere i porti siciliani, a più di due mesi dalla nostra richiesta non si è ancora pronunciato sullo stato di emergenza per quell’isoletta».