Soros: «Meloni estremista e nemica dell’Ue». Lei lo fulmina: «Il vero nemico sei tu che speculi sulle disgrazie»
Per George Soros Giorgia Meloni è più pericololosa di Salvini per le sorti d’Europa. Così parlò lo “squalo” della finanza in una delle “perle” dell’intervista a Repubblica. Lo speculatore si lancia contro i sovranisti. Stavolta mettendo la leader di Fratelli d’Italia nel mirino. George Soros compie oggi 90 anni. E Repubblica gli dedica un peana. Addirittura ha il coraggio di definirlo “filantropo”. Sul fondatore dell’Open society, speculatore e affossatore della lira, i salotti buoni della politica si sdilinquono. L’intervista è indigeribile.
Sostiene Soros che più che «Viktor Orbán in Ungheria e Jaroslaw Kaczynski in Polonia», «la mia principale preoccupazione in questo momento riguarda l’Italia». E questo perché «vedo un governo estremamente fragile, con una coalizione che regge solo per evitare elezioni che sarebbero vinte dalle forze anti europee». Di Matteo Salvini sostiene che «la sua popolarità è in declino, ma è in ascesa quella di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, ancora più estremista e della stessa coalizione». Come dire? Se Soros ti indica come nemico, vuol dire che la via politica intrapresa è quella giusta. Infatti Giorgia Meloni gli risponde, facendo pelo e contropelo al “filantropo”.
Meloni a Soros: “Il vero nemico dell’Europa sei tu”
“Per George Soros sarei un nemico della Ue. Io invece penso che i veri nemici dell’Europa siano coloro che speculano sulle disgrazie della gente; quelli che finanziano l’immigrazione di massa e che destabilizzano la società e la cultura di interi popoli. Guarda caso tutte caratteristiche che assume il ”filantropo” tanto apprezzato dalla sinistra mondialista nostrana”, è la replica della leader di FdI. “Se combattere queste derive significa essere un nemico per Soros, allora sono orgogliosa di esserlo”.
Ecco chi è Soros
Nell’intervista, tra l’altro, Soros rivendica l’azione speculativa contro il nostro Paese che all’epoca attaccò il Sistema monetario europe,. Già, strano il suo “amore” per l’Europa. Soros dice di non pentirsi di nulla. “C’era una inefficienza di mercato, ho visto un’opportunità. Era una scommessa asimmetrica a mio favore su cui puntavo tutto il mio capitale. Non ho nessuna remora, sono soltanto arrivato primo e c’è sempre un rischio. Ricordiamo che in quel drammatico “mercoledì nero” del 16 settembre 1992, la lira italiana e la sterlina inglese furono costrette ad uscire dal Sistema Monetario Europeo (Sme) a seguito di una speculazione finanziaria da lui coordinata. Questo portò la lira a una svalutazione del 30%. Strana forma di filantropia quella di Soros. Strana forma di ossequio quella dell’intellighenzia nostrana.
Uno speculatore senza scrupoli si permette di giudicare in casa d’altri. Pensasse a finire bene la sua vita.