Zaia: «Basta con le balle, finitela di dire che siamo pieni di contagi. La situazione è sotto controllo»

23 Ago 2020 9:25 - di Giorgio Sigona
Zaia

«Noi abbiamo fatto un milione e 400mila tamponi, siamo i leader dei tamponi a livello mondiale. Se fai i tamponi trovi i contagi. In Veneto la situazione è sotto controllo». Lo afferma con forza Luca Zaia. «Al momento ci sono in tutto il Veneto 6 persone in terapia intensiva, 118 ricoverate in ospedale. Non si può dare del Veneto l’idea del lazzaretto. Siamo comunque pronti a usare l’artiglieria pesante. Ma finiamola con il dire che siamo pieni di contagi. Abbiamo avuto 35 ragazzi tornati positivi dalla Croazia. Il 93% dei nostri positivi non hanno sintomi, altro aspetto che non si sottolinea mai».

Zaia: «L’autonomia resta una via d’uscita»

«La storia dell’Italia è l’ufficio complicazione affari semplici. Resto convinto che l’autonomia sia l’unica via d’uscita. Poi lascio il dibattito ai giuristi. L’autonomia resta per noi la vera assunzione di responsabilità. Un presidente della Repubblica come Napolitano, che non ha nulla a spartire con la mia parte politica, diceva l’autonomia è una vera assunzione di responsabilità».

La citazione di Don Sturzo

«Voglio citare Don Sturzo, un siciliano che nel ’49 diceva: sono unitario ma federalista impenitente. È anacronistico chi parla di un modello centralista. Il modello centralista è fallimentare. Non c’è efficienza. Il coronavirus ha dimostrato che l’autonomia nella sanità e l’organizzazione territoriale ci ha permesso di essere performanti».

Zaia e le voci sulla scalata del partito

Contesa della leadership con Salvini? «Non è una realtà, è una speranza di qualcuno. Sta diventando una manfrina, ogni volta che ci sono elezioni io sono sempre candidato a tutto. Io mi occupo di Veneto, lasciateci in pace», dice ancora Zaia. «Abbiamo già tanto da lavorare, non me ne frega niente delle scalate del partito».

La riapertura delle scuole e i test rapidi

Precedentemente Zaia aveva affrontato la questione della riapertura delle scuole. E aveva specificato l’intenzione di testare tutti i 95mila dipendenti prima del 14 settembre. «Noi siamo preoccupati», aveva detto, perché i test rapidi li vogliamo testare su tutto il personale delle scuole. Facciamo appello ai medici di base perché si rendano disponibili». In caso di positività di un bimbo in classe, «al bando tutte le fantasie che sono uscite. Sarà effettuato un doppio test nel giro di un paio di giorni. Chi è positivo ovviamente deve fare la quarantena».

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