Bentornata scuola, ma è già caos. Studenti e prof contro il ministero della “Pubblica Confusione”
Questa mattina la scuola italiana riapre ufficialmente in dodici Regioni, mentre altre sette faranno tornare in aula i propri studenti dopo il weekend elettorale. Ieri il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ci ha regalato un video-messaggio in cui promuove l’operato del Ministro Azzolina. Peccato che il Ministro sia già stato bocciato da studenti, presidi, genitori ed insegnanti. Nel frattempo molte scuole hanno già aperto le loro porte per ricominciare le nuove lezioni o recuperare parte di quelle perse lo scorso anno. In nessun istituto, però, vi è l’assoluta chiarezza su come ricominciare in totale tranquillità. Cattedre ancora da assegnare, protocolli per la sicurezza e mezzi di trasporto sono solo alcune delle problematiche che i nostri studenti si apprestano a vivere.
Dopo aver ascoltato l’opinione dell ‘Ugl Scuole (vedi articolo) adesso siamo andati a chiedere che cosa ne pensano gli studenti.
La didattica tra streaming, presenza e cattedre vuote
Ogni scuola, in base alla sua possibilità e capienza, può scegliere le modalità in cui iniziare il nuovo anno scolastico. Lezioni in presenza e didattica mista, con i ragazzi che alternano lezioni online ed in presenza su turni settimanali, sono le più usate. Non sempre, però, è possibile fare lezione. È il caso di quei tanti istituti dove risultano ancora molte cattedre non assegnate, nonostante siano già iniziate le lezioni. I ragazzi si trovano di fronte ad un orario scolastico composto per la maggior parte da ore buche o da sole poche materie.
In molti istituti, invece, è la didattica mista a causare problemi agli studenti. Molte scuole non riescono a trasmettere online le lezioni e chi non può presenziare in classe è impossibilitato a seguire. A settimane alterne, quindi, ci si trova costretti a chiedere appunti e quaderni al compagno presente in classe per poter recuperare le lezioni forzatamente perse.
Tantissime, invece, sono le scuole che non hanno ancora comunicato ai propri studenti le modalità di riapertura.
Sicurezza a scuola, tra mascherine e distanziamenti
All’interno dell’istituto è poi obbligatorio indossare la mascherina ogni qualvolta ci si alza dal proprio banco o non si possa garantire il metro di distanza. Sono ben pochi, però, gli istituti che si occupano di fornire la mascherina ai propri studenti, che devono altrimenti acquistarla da sé.
Se sono state completamente bloccate le assemblee studentesche, però, alcune scuole hanno deciso di continuare a mantenere la tradizione della ricreazione. Questa viene trascorsa interamente in aula ed al proprio posto. In molti altri istituti è stata invece sostituita da una decina di minuti di pausa al termine di ogni ora di lezione. Durante questo lasso di tempo, gli studenti devono sanificare il proprio banco e possono andare in bagno, uno alla volta.
Dei banchi con le rotelle, invece, in molte scuole nessuna traccia. Si continuano infatti ad usare gli stessi banchi degli scorsi anni, tracciando con del nastro rosso il punto in cui devono essere posizionati.
Mezzi di trasporto ancora sovraffollati ed insicuri
Nonostante le dichiarazioni giunte dal Ministero, nessuna novità sui mezzi di trasporto. Tutte le linee utilizzate dagli studenti non sono ancora state in nessun modo potenziate. Autobus e treni sono quindi sovraffollati come gli scorsi anni, non essendo stata inserita nessuna nuova corsa che permetta la ripartizione degli studenti. Tanti sono anche i ragazzi che, da Nord a Sud, per le prime settimane sono costretti a giungere a scuola con mezzi privati, per evitare gli assembramenti a bordo dei mezzi pubblici. Altro pasticcio firmato Azzolina.