Berlusconi lascia il San Raffaele: «L’ho scampata bella: grazie a tutti, amici e non»
Silvio Berlusconi lascia il San Raffaele. Ce l’ha fatta. E con grande preoccupazione e altrettanta soddisfazione è lui stesso a dirlo e a riconoscerselo: ha sconfitto anche questo terribile nemico del momento, il coronavirus. «Ho superato quella che considero la prova più pericolosa della mia vita», sono state infatti le prime parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, all’uscita dall’ospedale dove è stato ricoverato 12 giorni con una brutta infezione da Covid. Poi, con l’ironia e la cordialità che contraddistinguono le sue dichiarazioni pubbliche, aggiunge: «Mi dico con soddisfazione anche questa volta te la sei scampata bene»…
Berlusconi lascia il San Raffaele
«L’affetto che ho sentito attorno a me mi hanno dato la forza»
«Il mio pensiero va ai malati di Covid»
Per questo, aggiunge anche Berlusconi, «il mio pensiero va in questo momento prima di tutto ai tanti malati di Covid e alle loro famiglie. Ho condiviso angoscia e sofferenza di chi sta male. Dei familiari. Di chi ha perduto una persona cara. Il mio pensiero va anche ai medici, al personale sanitario in prima linea contro questo morbo davvero pericoloso. Molti di loro hanno dato la vita, e tutti si sono esposti al contagio per fare il loro dovere, salvando tante vite umane», sottolinea. «Nelle scorse settimane, prima di ammalarmi, avevo lanciato numerosi appelli a non sottovalutare il pericolo e a tenere alta la soglia di attenzione», aggiunge opportunamente Berlusconi.
L’appello: massima responsabilità personale e sociale
Che poi sottolinea, specie riguardo il rientro dalle vacanze, è quanto mai opportuno «riprendere la vita quotidiana rispettando rigorosamente regole e prescrizioni sanitarie. È un dovere verso noi stessi e verso la collettività. Ho provato in prima persona che, finché la circolazione di questo virus non sarà debellata, ognuno di noi, pur agendo con la più grande prudenza, è esposto al rischio di essere contagiato e di contagiare gli altri. E questo è tanto più grave per le persone fragili per età e per condizioni di salute. Per questo rinnovo a tutti l’appello alla massima responsabilità personale e sociale».