Brumotti annuncia un libro sulla lotta alla droga: “Per il governo sono più pericolosi gli assembramenti”
Mentre il suo libro sulla droga e la mafia sarà pubblicato entro la fine dell’anno, il ciclista e inviato di “Striscia la notizia” Vittorio Brumotti pensa a un altro progetto. Realizzare un grande reportage in giro per il mondo sulle favelas, il Canada, il Bronx sempre a bordo della sua bike. Il campione, protagonista di un ritratto che porta la firma di Tom Vanderbilt su Outsideonline, non si è fermato neanche durante il lockdown e ha denunciato lo spaccio di droga.
L’argomento del libro? «Riguarda la mia esperienza nei quartieri degradati che ho visitato per le mie inchieste e dai quali cerco di allontanare bullismo, violenza e soprattutto droga, la cocaina che è dappertutto».
Brumotti è divenuto famoso anche all’estero
Campione di bike trial estremo, collezionista di primati da Guinness e conduttore televisivo in varie trasmissioni di successo. Il “vendicatore” a due ruote ha continuato a raccontare al pubblico i mali sociali con il suo “100% Brumotti“. Negli ultimi anni, “questo Batman in bicicletta ha un nuovo obiettivo: la criminalità organizzata – scrive Vanderbilt – Qualche mese dopo, con il coronavirus in pieno svolgimento, sono sorpreso di vedere nuovi segmenti ‘100% Brumotti‘ apparire su Striscia”.
“Eccolo lì, sulla sua bicicletta, a inseguire – e a essere inseguito – da spacciatori – si legge su Outsideonline – Approvato come ‘lavoratore essenziale’, Brumotti ha anche un pass che gli consente la libera circolazione in tutto il paese, ma senza una troupe televisiva. Sta percorrendo le strade quasi vuote da solo, equipaggiato con quattro GoPro”. Chiedo, il piu’ diplomaticamente possibile, se il traffico di droga sia davvero il problema piu’ grande dell’Italia in questo momento. “Le droghe in questo momento non sono il problema”, dice. ‘Il problema sono 25 ragazzi insieme'”. Riferendosi ironicamente alle misure eccezionali per la pandemia, contro gli assembramenti.
“Solo la cocaina rende più del fatturato di McDonald’s”
Un rapporto del 2014 dell’istituto di ricerca italiano Demoskopika ha stimato che la rete ha generato 53 miliardi di euro, circa 59 miliardi di dollari di oggi, nel 2013. “È come McDonald’s senza tasse”, dice Brumotti al giornalista anglosassone. Un parallelo comprensibile, che spiega perché la lotta alla droga non viene combattuta con troppa convinzione.