Cesare Battisti fa la vittima: sciopero “totale” della fame. Vuole la revoca dell’isolamento
Cesare Battisti, l’ex-terrorista dei Pac, i proletari armati per il Comunismo condannato all’ergastolo per 4 omicidi e che, per anni, ha beffato lo Stato italiano dalla sua latitanza dorata in Brasile, annuncia uno sciopero della fame.
L’obiettivo di Cesare Battisti è quello di richiamare l’attenzione sulla sua condizione. Ed ottenere, così, la revoca dell’isolamento diurno nel carcere di Oristano dove si trova recluso dopo essere stato estradato.
L’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo avverte che il suo sarà uno “sciopero totale della fame” per indurre lo Stato italiano a rivedere la sua condizione detentiva.
A confermare il gesto di Cesare Battisti, annunciato in una lettera consegnata al suo legale, è lo stesso avvocato Davide Steccanella. Che spiega come quella di Cesare Battisti sia stata “una scelta dolorosa ma inevitabile”.
Il legale dell’ex-terrorista, sentito dall’Adnkronos, ripercorre la vicenda giudiziaria di Battisti dal momento in cui è stato consegnato ufficialmente all’Italia dopo che, per anni, è sfuggito alla cattura grazie alla protezione ottenuta dall’ex-presidente francese Mitterrand e, poi, dall’ex-presidente brasiliano Lula, finito poi in carcere per corruzione.
L’avvocato ricorda che l’ex-esponente dei Pac si trova, da oltre un anno e mezzo, in isolamento diurno nel carcere di Oristano.
Un isolamento di fatto, sostiene il penalista, “del tutto illegittimo“.
“La pena dell’isolamento diurno a suo tempo inflitta era di sei mesi per cui è stata scontata a giugno”, conteggia Steccanella.
A maggio, ricostruisce il legale, è stata presentata istanza formale per il trasferimento di Cesare Battisti dal carcere di Oristano. O, in alternativa un declassamento della sua classificazione nel regime di Alta Sicurezza (AS2) per terroristi.
Motivo? Secondo l’avvocato dell’ex-terrorista “non esistono più di fatto le condizioni di rischio che la giustificherebbero”.
Ad oggi, prosegue Steccanella, “non abbiamo ricevuto alcuna risposta. A questo punto al mio assistito non resta che mettere in atto questa forma di protesta. E’ giusto che sconti la sua pena – conclude il penalista – ma non in maniera disumana”.
”Non ci commuove lo sciopero della fame dell’assassino Cesare Battisti, finito troppo tardivamente in carcere – gli replica a distanza il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. – Era abituato ai ricevimenti sontuosi in Francia o in America Latina”.
“Ora deve stare in carcere per scontare le sue gravissime colpe. Non vorrei – avverte Gasparri – che trovasse qualche magistrato di sorveglianza che sia generoso con lui come lo sono stati con il cosiddetto Johnny lo zingaro, la cui fuga è colpa di quei magistrati che, invece di sorvegliare, finiscono per aiutare il crimine”.
”Se la magistratura è una palla al piede per l’Italia, la magistratura di sorveglianza è un’autentica tragedia. Prima o poi bisognerà occuparsene”, preannuncia il senatore di Forza Italia.